Il Giornale dell’Arte 2019

:: Archivo de los textos publicados por Roberta Bosco en 2019 ::

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:: 2019 ::

 

Mapfre si dà alla fotografia
Barcellona (Spagna). Negli ultimi quattro anni, da quando si era stabilita nella modernista Casa Garriga Nogués, la Fundación Mapfre (acronimo di Mutua de Accidentes de Trabajo de la Agrupación de Propietarios de Fincas Rústicas de España, multinazionale nel settore assicurativo, Ndr) con il suo programma di grandi mostre di pittura era diventata un punto forte dell’offerta espositiva della capitale catalana. Ora ha sorpreso tutti annunciando che cambierà sede e obiettivi.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Arisgota visigota
Orgaz (Spagna). Arisgota ha 58 abitanti ed è una frazione di Orgaz, un paesino della provincia di Toledo, che ne vanta invece 2.600. Insieme e con l’aiuto della società di archeologia Audema, che è riuscita a creare una straordinaria rete di solidarietà scientifica, sono riusciti a riportare alla luce uno dei più importanti insediamenti visigoti di Spagna: una città costruita tra il VI e il VII secolo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Foster bilbaìno
Bilbao (Spagna). Il progetto «Agravitas» di Norman Foster (nella foto) ha vinto il concorso per l’ampliamento del Museo de Bellas Artes diretto da Manuel Zugaza, ritornato alla sua città d’origine dopo 15 anni alla guida del Museo del Prado. Della costruzione dell’edificio, una struttura leggera e futuristica, si occuperà Luis María Uriarte.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Un Prado digitale cioè più comprensibile
Madrid. I musei sembrano rendersi sempre più conto delle potenzialità che le tecnologie offrono per la comprensione delle opere, ma anche per attirare l’attenzione di nuovi pubblici. Il Museo del Prado, già vincitore di due Webby Award al migliore sito internet di un’istituzione culturale, ha introdotto un’applicazione d’intelligenza artificiale che dota le sue collezioni di un dispositivo di lettura aumentata in grado di fornire un quadro storico e culturale alle opere e agli autori, dal XII al XIX secolo, espandendo le informazioni ad altri campi.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Le nuove sale del Reina Sofía
Madrid. Il Museo Reina Sofía ha recuperato un progetto del 2009 a cui aveva dovuto rinunciare in seguito alla crisi economica: prima della fine del 2021 aprirà 22 nuove sale espositive che destinerà alle opere più recenti della collezione e all’architettura dall’800 ai giorni nostri. I lavori, che inizieranno a febbraio, interesseranno l’accesso all’Edificio Nouvel e uno spazio di circa 1.200 metri quadrati, ora adibito a magazzini, al pianterreno dell’Edificio Sabatini, la più antica delle costruzioni che formano il museo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Attenzione, in Spagna il rosmarino costa 5 euro
Granada (Spagna). Da tempo, ormai, chiunque si avvicini all’ingresso dell’Alhambra o percorra il sentiero che circonda il complesso monumentale viene assalito da donne armate di rametti di rosmarino. «Impossibile dribblarle, ti circondano e cercano di regalarti (o almeno così dicono) il rametto. Se non l’accetti arrivano a mettertelo in tasca o, nel mio caso, addirittura nella scollatura», spiega una turista su internet.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Suñol muore e la sua Fundació apre
Barcellona (Spagna). Mancava una settimana all’inaugurazione della nuova sede della Fundació Suñol, quando è arrivata la notizia della scomparsa, a 92 anni, del suo fondatore, l’avvocato, impresario, collezionista e mecenate Josep Suñol. «Abbiamo trasformato il programma inaugurale in un tributo alla sua memoria», spiega Sergi Aguilar, direttore della fondazione e nipote del collezionista.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Arte d’intrattenimento? Ideal!
Barcellona. Volete fare una passeggiata nell’Impressionismo? Penetrare nei sogni di Monet e convertirli in realtà? Basta indossare occhiali per realtà virtuale, isolarsi con delle cuffiette e lasciarsi trascinare nel viaggio che propone «Monet. L’esperienza immersiva» (nelle foto), la mostra inaugurale dell’Ideal. Centre d’Arts Digitals, recentemente aperto a Barcellona.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

L’anfiteatro patisce l’anticatalanismo (Dicembre 2019)
Tarragona (Spagna). Le ripercussioni economiche della grave crisi politica tra la Catalogna e il Governo spagnolo si avvertono sempre di più nel campo della cultura e del patrimonio. È il caso delle gravi condizioni in cui versa l’anfiteatro romano di Tarragona che alla fine dello scorso settembre è stato chiuso al pubblico per motivi di sicurezza.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Spagna record (di artisti incarcerati) (Dicembre 2019)
Barcellona (Spagna). L’organizzazione internazionale Freemuse, con sede in Danimarca, avvisa dell’escalation globale di un nuovo proibizionismo e della persecuzione delle opinioni in tutti i Paesi del mondo, «anche nelle democrazie occidentali». Freemuse, che difende la libertà d’espressione artistica, assicura che la Spagna è uno dei Paesi in cui la repressione degli artisti si è intensificata. Secondo il suo rapporto annuale «con 13 artisti incarcerati la Spagna è in testa alla classifica del 2017, davanti a Cina, Iran, Egitto e Turchia, ed è il terzo Paese con più artisti indagati, dietro soltanto a Egitto ed Etiopia».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Stile inglese (Dicembre 2019)
La Coruña (Spagna). La foto del 1939 di Pamela Minchin immortalata per «Harper’s Bazaar» mentre salta in costume da bagno sull’isola di Wight, apre la mostra che la Fundación Barrié di La Coruña dedica al fotografo Norman Parkinson (Londra, 1913 – Malesia, 1990), cronista e attore dell’evoluzione della fotografia di moda per più di cinquanta anni, dalla fine degli anni Trenta fino alla sua morte.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Due modi di lottare (Dicembre 2019)
Santander (Spagna). Dal 14 dicembre al 3 maggio Anri Sala espone nel Centro Botín tre installazioni monumentali che occuperanno interamente il secondo livello dell’edificio progettato da Renzo Piano. «Il progetto di Sala riempie di dinamismo gli spazi espositivi, spiega Benjamin Weil, curatore della mostra e direttore del Centro Botín, trasformandoli in parte integrante della sua proposta artistica, mentre crea nuove strutture narrative nel contestualizzare le sue stesse opere».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Genealogie dell’arte (Dicembre 2019)
Madrid. Se la storia dell’arte è fatta di oggetti creati per essere visti, non dovrebbe anche essere raccontata in modo prevalentemente visivo e non testuale o astratto?
Si sviluppa a partire da questa riflessione la mostra «Genealogie dell’arte o la storia dell’arte come arte visiva», che si può visitare nella Fundación Juan March di Madrid fino al 12 gennaio e poi nel Museo Picasso di Malaga dal 26 febbraio al 31 maggio.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

Il Campus Prado parte dal Cason
Madrid. È iniziato con un weekend a porte aperte (5-6 ottobre) il restauro del Salón de Reinos, l’ultimo edificio incorporato nel progetto Campus Prado, che convertirà il più importante museo spagnolo in «un insieme dal valore architettonico, storico e artistico unico in Europa», secondo Andrés Úbeda, responsabile di Conservazione e Ricerca del museo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Da Oviedo alla conquista di Madrid
Madrid. Inizia con un periodo a porte aperte (fino al 6 gennaio) l’attività della nuova sede che la Fundación María Cristina Masaveu Peterson ha inaugurato a Madrid a inizio ottobre, alla presenza del re Filippo VI. Creata dalla famiglia più ricca di Asturia, la Fundación Masaveu ha celebrato il suo 13mo compleanno rinnovando il suo impegno con il mecenatismo artistico e aprendo nella capitale un nuovo spazio sobrio e moderno, nel cuore del quartiere di Salamanca.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Grammatica imperialista
Barcellona. La violenza può celarsi anche nell’apparente tranquillità degli archivi fotografici. Lo dimostra la scrittrice, regista e curatrice Ariella Azoulay (Tel Aviv, 1962), una delle voci più innovatrici nel campo della cultura visiva e della storia recente della fotografia, nella mostra «Errata», alla Fundación Tàpies fino al 12 gennaio.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Il fascino discreto del vegetale (Novembre 2019)
Madrid. Tra i suoi tesori sconosciuti il Real Jardín Botánico di Madrid annovera un’eccezionale collezione di disegni di vegetali, fossili e piante essiccate, creata in 40 anni dal medico, naturalista e pittore olandese Jan le Franq van Berkhey (Leida, 1729-1812) con lo scopo di riunire in forma ordinata e sistematica tutte le specie vegetali del mondo. La raccolta, che fu acquistata all’asta nel 1785 per volere di Carlo III, comprendeva più di 7mila opere tra disegni, acquerelli, xilografie e gouache, realizzate da van Berkhey e dai migliori illustratori botanici dell’epoca: 1.646 di quei lavori sono conservati a Madrid e non sono mai stati esposti prima d’ora.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

La teoria che spaventava la dittatura argentina (Novembre 2019)
Siviglia. Il Centro Andaluz de Arte Contemporáneo (Caac) organizza dal 15 novembre al 15 marzo la prima grande mostra in Spagna di Amalia Pica, artista argentina residente a Londra, da qualche anno sempre più presente in biennali, fiere e collettive di mezzo mondo. Artista poliedrica, la Pica (Neuquén, 1978) esplora le problematiche relative al linguaggio, alla comunicazione e alla partecipazione civica in sculture, installazioni, fotografie, proiezioni, spettacoli e disegni.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Una saga fiamminga (Novembre 2019)
Madrid. Molto prima che nascesse il concetto di marchio registrato, tra il Cinquecento e la fine del Seicento, una famiglia di pittori olandesi, i Brueghel, trasformò il proprio nome in un marchio di fabbrica riconosciuto in tutta Europa. È questa la tesi della mostra «Brueghel. Meraviglie dell’arte fiamminga», patrocinata dalla Fondazione Terzo Pilastro, che arriva in Spagna dopo un tour internazionale.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Han Nefkens collezionista di emozioni (Novembre 2019)
Barcellona. Scrittore, collezionista e mecenate, nel 1987 Han Nefkens (Rotterdam, 1954) era corrispondente per la radio olandese a Città del Messico quando ha scoperto di essere sieropositivo e ha iniziato un lungo e difficile percorso di dolore, lotta e crescita personale in cui l’arte ha giocato un ruolo fondamentale.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Takis e le forze che muovono il mondo (Novembre 2019)
Barcellona. Il Macba-Museu d’Art Contemporani de Barcelona organizza dal 22 novembre al 19 aprile la prima grande mostra dell’artista greco Takis, dopo la sua morte avvenuta lo scorso agosto a 93 anni. Pioniere di nuove forme artistiche che utilizzano energie invisibili come il magnetismo o l’elettricità, Takis (Panagiotis Vassilakis), è considerato uno dei principali rappresentanti dell’arte cinetica del dopoguerra.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

L’offerta espositiva invernale del Reina Sofía (Novembre 2019)
Madrid. Dal 21 novembre al 23 marzo il Museo Reina Sofía di Madrid presenta la rassegna «Esto ha pasado» (È successo) dell’austriaca Ceija Stojka (1933-2013) che con le sue opere poetiche e di testimonianza sulla persecuzione razziale degli zingari negli anni ’30 e ’40, ha obbligato il Governo austriaco a riconoscere il genocidio del popolo Rom. Nella stessa sede continua, fino al 13 aprile, «Jörg Immendorff. Il compito del pittore», l’ampia retrospettiva che il museo dedica all’artista tedesco noto per il suo impegno politico e i suoi eccessi.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

I mille disegni di Goya (Novembre 2019)
Madrid. Due conservatori del Museo del Prado, Manuela Mena, esperta mondiale di Goya, e José Manuel Matilla, a capo del dipartimento di Disegni e Stampe, stanno lavorando da cinque anni al catalogo ragionato dei disegni di Goya, frutto dell’accordo di collaborazione firmato nel 2014 dal museo madrileno e dalla Fundación Botín di Santander.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.403, Dicembre 2019)

 

La città come palcoscenico, parco giochi e campo di battaglia (Novembre 2019)
Barcellona. CaixaForum, il centro culturale della Fundació La Caixa a Barcellona, ha inaugurato il primo frutto dell’accordo di collaborazione firmato la scorsa estate con il Centro Pompidou di Parigi. Si tratta di «Cámara y ciudad. La vida urbana en la fotografía y el cine», una mostra che esplora il percorso della fotografia urbana dall’inizio del ’900 ad oggi.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Un velo nero sulle icone catalane (Novembre 2019)
Barcellona (Spagna). In questo periodo chi visita i musei catalani troverà alcune delle loro opere più iconiche e significative coperte da un velo nero. La statua di Augusto nel Museo Archeologico di Tarragona, la scultura «Contro l’invasore» di Miquel Blay nel Museo d’Arte di Girona o l’Esculapio nel Museo Archeologico di Barcellona sono alcune delle opere che partecipano a «Veli per la libertà» (#velsperlallibertat), una delle numerose iniziative con cui il mondo dell’arte della Catalogna risponde alla condanna per sedizione contro i politici catalani per avere organizzato un referendum di autodeterminazione.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Masbedo al Mnac (Novembre 2019)
Barcellona. Per il quinto anno il Museu Nacional d’Art de Catalunya approfitta della presenza della fiera di videoarte Loop per aprirsi a progetti contemporanei più sperimentali. Quest’anno, dal 12 novembre al 12 dicembre, accoglierà nelle sale della collezione dedicate al Rinascimento e al Barocco «For Beauty is just the beginning of terror», una minipersonale di Masbedo, curata da Paola Ugolini.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

L’audiovisivo a Barcellona va in Loop (Novembre 2019)
Barcellona. Dal 16 novembre al 6 gennaio la Fundación Miró accoglie il video «Becoming Alluvium», una critica delle convenzioni sociali e delle tradizioni dell’artista vietnamita Thao Nguyen Phan (1987), vincitrice del primo Premio che la Han Nefkens Foundation (cfr. articolo in «Vernissage») assegna in occasione di Loop Barcelona, il grande evento annuale dedicato al video d’autore.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

Dalí innamorato (Novembre 2019)
Púbol. S’intitola «Gala-Dalí: Immagine e specchio», la mostra annuale che la Fundación Dalí organizza nel Castillo de Púbol (Girona), il nido d’amore del pittore e della sua musa. La rassegna ripercorre le vite di Gala e Salvador prima e dopo il fatidico incontro a Cadaqués nell’estate del 1929. In mostra, fino al 6 gennaio, 60 fotografie, tra cui cinque inedite, di autori come Man Ray, Cecil Beaton, Philippe Halman o Eric Schaal.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.402, Novembre 2019)

 

L’Informale era arte di regime
Barcellona (Spagna). La Galería Mayoral compie trent’anni di attività. Festeggia l’avvenimento con una mostra impegnativa, dedicata al padiglione della Spagna alla Biennale di Venezia del 1958, che rappresentò una svolta per il riconoscimento dell’arte spagnola del dopoguerra e la diffusione internazionale dell’Informale iberico.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Catalani in crisi? I musei continuano ad acquistare
Barcellona. Dipinti gotici, incunaboli, monete, una gouache di Miró del 1970 e una torcia olimpica di Barcellona ’92: sono alcune delle opere acquistate negli ultimi due anni dalla Generalitat, il Governo autonomo della Catalogna. La notizia di per sé non dovrebbe sorprendere, ma vista la difficile situazione politica ed economica che la regione sta attraversando dopo il referendum per l’indipendenza del primo ottobre 2017, a molti appare come una vera e propria impresa.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Il pellegrinaggio del collaboratore di Gaudí
Tarragona (Spagna). Il Santuario di Montferri (nella foto), la Chiesa di Vistabella, il Teatro Metropol di
Tarragona, la Casa Bofarull dels Pallaresos e l’Eremo della Mare de Déu di Roser de Vallmoll, sono alcune
delle costruzioni più rappresentative dell’architetto Josep Maria Jujol.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Esiste l’arte sonora? La risposta alla Fundación Miró (Ottobre 2019)
Barcellona (Spagna). È dedicata all’influenza del suono nelle arti plastiche la mostra più importante della stagione della Fundación Miró, quella che ogni anno sponsorizza la Fundación BBVA. «¿Arte sonoro?», dal 26 ottobre al 23 febbraio, rivisita secondo il curatore Arnau Horta, «la progressiva sonorizzazione dell’oggetto artistico, dalla fine dell’800 fino a oggi.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana al Prado (Ottobre 2019)
Madrid. «Nel Cinquecento essere donna e pittrice era motivo di meraviglia e sorpresa, ma nel XXI secolo l’opera delle donne non può più essere trattata come un’anomalia, deve essere contestualizzata e valorizzata esattamente come quella degli uomini». Lo afferma Leticia Ruiz, a capo del Dipartimento di Pittura spagnola del Rinascimento del Prado e curatrice della mostra «Storia di due pittrici: Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana», che inaugura la stagione del museo madrileno il 22 ottobre.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

I fantastici quattro della movida (Ottobre 2019)
Barcellona (Spagna). Protagonisti, interpreti e cronisti della movida, Alberto García-Alix, Ouka Lele, Pablo Pérez-Mínguez e Miguel Trillo sono tra i fotografi più conosciuti e amati di Spagna. Dal 17 ottobre al 16 febbraio, la Fundació Foto Colectania di Barcellona riunisce questi quattro artisti (tre uomini e una donna) nella mostra «La Movida. Cronaca di un’agitazione 1978-1988», che attraverso i loro obiettivi ripercorre il particolare momento storico e culturale che, dopo gli anni bui del franchismo, rilanciò la Spagna nel panorama internazionale.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

In Catalogna artisti in Planta stabile (Ottobre 2019)
Lleida (Spagna). Il paesaggio lunare di una gigantesca cava di pietra a Balaguer (Lleida), nella Catalogna profonda, sembra uno scenario costruito apposta per ospitare «Ocean Without a Shore», l’ultima acquisizione della Fundación Sorigué e il fiore all’occhiello del particolarissimo «museo» che si apre al pubblico questo mese di ottobre.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Arte interattiva a prezzo di costo (Ottobre 2019)
Barcellona (Spagna). «Sebbene lo sviluppo formale dell’arte abbia progredito sempre più velocemente, la sua funzione sociale è andata scemando. È difficile per me accettare che l’arte non possa contribuire a risolvere i problemi sociali più urgenti». Lo affermava l’artista tedesca Charlotte Posenenske (1930-85) nel suo Manifesto del 1968, anno in cui decide di abbandonare la creazione artistica, dopo una breve ma intensa carriera durata solo 12 anni, per dedicarsi alla sociologia.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Al Thyssen l’impatto della fotografia sulla pittura (Ottobre 2019)
Madrid. Fin dalla comparsa dei primi dagherrotipi la relazione tra fotografia e pittura è stata indissolubile, ma fu nel periodo dello sviluppo dell’Impressionismo che smise di essere considerata solo una riproduzione meccanica della realtà e iniziò a ottenere credibilità artistica.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Nel più bel complesso monastico di Spagna (Ottobre 2019)
Vimbodí i Poblet (Spagna). Il Monastero di Poblet, probabilmente il più bello e meglio conservato tra i complessi monastici spagnoli, ha rinnovato le strutture turistiche e raddoppiato la superficie espositiva del suo museo. Dichiarato Patrimonio Mondiale dall’Unesco nel 1991, il monastero ha inaugurato nuovi spazi, a cominciare da un Centro visitatori con proiezioni immersive e schermi interattivi che spiegano la storia, l’evoluzione e l’attualità del complesso, nonché le origini dell’ordine cistercense e il suo sviluppo in Europa.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

La Catalogna Viola (Ottobre 2019)
Barcellona (Spagna). Il mondo mistico fatto di sentimenti, emozioni e preoccupazioni profonde e universali che si manifesta nelle videoinstallazioni di Bill Viola (New York, 1951) sembra fatto apposta per essere esposto nelle sale asimmetriche e tortuose come l’animo umano de La Pedrera, il centro culturale della Fundació Catalunya.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Le immacolate visioni concettuali di Thomas Struth (Ottobre 2019)
Bilbao. L’essere umano e le sue relazioni con la città e la natura, la famiglia e la società, l’arte, la cultura e le nuove tecnologie, sono i protagonisti delle immagini di uno dei fotografi europei più influenti del dopoguerra, Thomas Struth (Geldern, 1954), cui il Museo Guggenheim di Bilbao dedica un’ampia retrospettiva.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.401, Ottobre 2019)

 

Sei mostre del Pompidou per La Caixa
Dopo aver inaugurato la sua prima succursale fuori dalla Francia, a Malaga nel 2015, il Museo Pompidou consolida la sua presenza in Spagna firmando un accordo con La Caixa per organizzare 6 mostre della sua collezione nei CaixaForum di Madrid, Barcellona, Valenza, Saragozza, Palma, Girona, Tarragona e Lerida.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.400, Settembre 2019)

 

Francesca Thyssen: collezionista come il padre
Madrid. Il Museo Thyssen di Madrid, creato dal barone Heinrich Thyssen e venduto allo stato spagnolo nel 1993, ha firmato un accordo per organizzare otto mostre con le opere della collezione d’arte contemporanea della TBA21 (Thyssen-Bornemisza Art Contemporary), la fondazione di sua figlia Francesca.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.400, Settembre 2019)

 

Tomás è l’uomo ragno, Dominique la Callas (Settembre 2019)
Madrid. Le ragnatele di Tomás Saraceno (Argentina, 1973) che stanno trionfando in mezzo mondo, dal Palais de Tokio di Parigi alla Biennale di Venezia, si potranno vedere a Madrid dal 24 settembre al primo dicembre nella mostra «More than humans».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.400, Settembre 2019)

 

Le indisciplinate (Settembre 2019)
Madrid. Il Museo Reina Sofia inaugura la stagione espositiva con «Muse ribelli. Delphine Seyrig e i collettivi di video femministi in Francia negli anni ’70 e ’80», una mostra dedicata alla singolare figura di Delphine Seyrig (Beirut, 1932 – Parigi, 1990) e alla sua importanza nell’ambito del movimento femminista.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.400, Settembre 2019)

 

L’alternativa barcellonese ad Arco (Settembre 2019)
Barcellona (Spagna). Ha lottato contro tutto e tutti per ritagliarsi uno spazio in un ambiente galleristico sempre refrattario alle novità. Swab, la fiera d’arte emergente, creata dal collezionista e architetto Joaquín Diez-Cascón e dalle sue figlie Marina e Carolina, celebra la 12ma edizione dal 26 al 29 settembre nel Padiglione Italiano della Fira de Montjuïc, con un programma rinnovato che comprende più di 300 artisti internazionali, una sessantina di gallerie e nuove sezioni curate.

 

L’arte, le viti, gli ulivi
Lleida (Spagna). «La Huella» di Eva Lootz, un’enorme impronta con un olivo piantato nel
tacco, è l’undicesima opera creata per ex professo, un originale progetto dell’azienda
vinicola catalana Mas Blanch i Jové.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

Carlos Urroz
Carlos Urroz (Madrid, 1966) è il nuovo direttore della TBA21 (Thyssen-Bornemisza Art Contemporary), l’istituzione creata dalla collezionista Francesca Thyssen, figlia del barone Heinrich Thyssen, fondatore dell’omonimo museo di Madrid.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

In Spagna la Guerra Civile non è ancora finita (Agosto 2019)
Continua la polemica sull’esumazione di Francisco Franco, mentre a Barcellona è stata ritrovata la prima fossa comune franchista.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

Casa Batlló recupera l’intensità cromatica del 1906 (Agosto 2019)
Barcellona (Spagna). Rimasta nascosta dai ponteggi per più di sei mesi è ora di nuovo visibile una delle facciate più iconiche della capitale della Catalogna, quella della Casa Batlló di Gaudí, che ha recuperato i colori originali grazie a un restauro di tutti gli elementi in pietra, legno e ferro, oltre agli stucchi, alle vetrate e ai mosaici.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

Ada Colau contro le statue umane della Rambla (Agosto 2019)
Barcellona (Spagna). Il teatro callejero è stato uno dei tratti caratteristi della Rambla di Barcellona, fino a quando il Comune ha preso la decisione (infausta, secondo molti) di trattarlo come un qualsiasi settore economico da «ristrutturare». Nel 2010 sulla Rambla si alternavano più di 80 artisti, tra giocolieri, saltimbanchi, clown e ballerini vari, ma dopo il primo decreto legge del 2012 che permetteva solo la presenza delle statue umane, erano scesi a 30.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

La casa «inglese» dei duchi d’Alba a Madrid (Luglio 2019)
Madrid. «Desidero condividere le opere che compongono la collezione della mia famiglia con un pubblico che ogni giorno di più conosce e ama l’arte. Grazie alla costanza della Casa d’Alba questi capolavori unici sono arrivati fino a noi e ora voglio offrili a tutti gli abitanti e i visitatori di Madrid». L’ha affermato il duca d’Alba, Carlos Fitz-James Stuart, annunciando che il Palacio de Liria, il domicilio privato più grande di Madrid e quello in cui si conserva la collezione d’arte più importante, aprirà le sue porte al pubblico il prossimo settembre.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

Nelle case incontaminate di Solo Houses (Luglio 2019)
Teruel (Spagna). Una galleria d’arte nella natura, che nega il «white cube» e si definisce come luogo d’incontro, ricerca e sperimentazione, ma anche di vendita. Si fonda su queste premesse Solo Houses, un insolito spazio a Matarraña (Teruel) aperto dalla spagnola Eva Albarrán e dal parigino Christian Bourdais, proprietari anche di una galleria a Madrid, Solo Gallery. Situata ai confini del Parque Natural des Ports, poco lontano dalla frontiera con la Catalogna, Solo Houses nasce come una collezione di architettura in dialogo con il paesaggio e in sinergia con l’ambiente.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

A Villa de Noheda il più grande mosaico figurativo dell’Impero romano (Luglio 2019)
Cuenca (Spagna). La Villa de Noheda, unanimemente considerata una delle meraviglie della Spagna romana, si potrà visitare dal 20 luglio e per tutto il mese di agosto (temporaneamente, a piccoli gruppi, su prenotazione). Ubicata a Villar de Domingo García (Cuenca), un paesino di 216 abitanti nella Spagna centrale, la grande domus che risale al IV secolo d.C. si trova al centro di una tenuta di 10 ettari.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

Dalle spiagge di Ibiza alla gauche divine (Luglio 2019)
Barcellona (Spagna). Il Museu Nacional d’Art de Catalunya (Mnac) ha concluso l’inventario e la digitalizzazione dell’archivio del fotografo Oriol Maspons (Barcellona, 1928-2013) e dal 5 luglio al 12 gennaio lo presenterà in una grande mostra, «Oriol Maspons, la fotografía útil», prima retrospettiva dedicata al suo lavoro. …(continua).
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.399, Luglio-Agosto 2019)

 

Restaurato il tappeto di Miró per la sua Fondazione (Giugno 2019)
Barcellona (Spagna). Si è concluso il restauro del grande tappeto creato da Joan Miró nel 1979 per la sua fondazione aperta quattro anni prima. Quasi una tonnellata di peso, oltre 7 metri di lunghezza e 5 di larghezza, è intessuto con juta, canapa, cotone e lana a colori vivaci.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.398, Giugno 2019)

 

Per Barcellona il turismo è un pericolo pubblico
Barcellona (Spagna). Tutti i candidati delle scorse elezioni municipali hanno dedicato buona parte della campagna al tema del turismo. Dopo averlo dichiarato nemico pubblico numero uno e aver varato misure che hanno creato uno scontro mai visto tra il Comune e il settore, la sindaca Ada Colau (sconfitta dal candidato separatista Ernest Maragall alle elezioni amministrative di fine maggio), ha dovuto scegliere tra perdere la principale fonte d’introiti della città o fare una storica marcia indietro.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.398, Giugno 2019)

 

Il permesso edilizio per la Sagrada Familia (Giugno 2019)
Barcellona (Spagna). Il Governo municipale di Ada Colau (rieletta sindaco dopo le elezioni municipali di fine maggio) ha aspettato la campagna elettorale per annunciare di aver chiesto alla Sagrada Familia il pagamento di 4,5 milioni di euro per il permesso di costruire, che non aveva mai presentato prima.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.398, Giugno 2019)

 

Come sarà la sede a Minorca di Hauser & Wirth (Giugno 2019)
Minorca (Spagna). La galleria multinazionaleHauser & Wirth vuole continuare a espandersi in Spagna. Dopo aver reinaugurato Chillida Leku, il centro d’arte dedicato allo scultore basco, i galleristi svizzeri hanno spostato le loro attenzioni sulle Isole Baleari. La scelta è ricaduta su Minorca e più precisamente sull’Isla del Rey, uno dei tre isolotti all’interno del porto di Mahón.

 

Rubens ospite della contessa di Lebrija (Giugno 2019)
Siviglia (Spagna). Arrivano dall’Italia due dei più importanti capolavori di Peter Paul Rubens, «Ercole nel giardino delle Esperidi» e «Deianira tentata dalla Furia» esposti fino al 22 settembre nel Palazzo di Lebrija nella mostra «Rubens: Ercole e Deianira. Capolavori delle collezioni italiane», curata da Anna Maria Bava, direttrice della Galleria Sabauda di Torino, con la collaborazione di Cristina Carrillo de Albornoz Fisac.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.398, Giugno 2019)

 

Nuovi territori postcoloniali (Giugno 2019)
Al Macba le conseguenze del colonialismo e delle lotte per l’indipendenza.
Barcellona (Spagna). «La mappa di Norimberga di Tenochtitlan» (2013) è un’opera monumentale realizzata con assi di legno, incise e montate in modo da riprodurre in un gigantesco disegno la prima immagine conosciuta dagli europei dell’antica capitale del Messico.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.398, Giugno 2019)

 

Papà Pablo (Giugno 2019)
Barcellona (Spagna). Giusto un mese prima dell’inaugurazione de «En el nombre del padre» (Nel nome del padre), la mostra più attesa della stagione del Museo Picasso, l’artista Eulalia Valldosera ha realizzato una performance medianica per trasmettere le informazioni che si nascondono dietro le pennellate del ritratto che nel ’57 Picasso fece a Jacqueline Roque, la sua ultima compagna.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.398, Giugno 2019)

 

«Flamencos» del V&A (Maggio 2019)
La Coruña (Spagna). Rembrandt, Rubens, Van Dyck e Brueghel il Vecchio sono alcuni degli artisti presenti nella mostra «Trazos maestros: dibujos holandeses y flamencos del Victoria & Albert Museum» (Linee maestre: disegni olandesi e fiamminghi del Victoria & Albert Museum) che la Fundación Barrié di La Coruña accoglie fino al 23 giugno. Dopo la première a Londra e la presentazione negli Stati Uniti, quella del Museo Barrié è la prima uscita europea della mostra che coincide con il 350mo anniversario della morte di Rembrandt e il 450mo della morte di Pieter Brueghel il Vecchio.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.397, Maggio 2019)

 

Il Giacobbe più vecchio d’Europa è un dipinto catalano (Maggio 2019)
Urgell (Spagna). Dopo più di quattro anni di lavoro, il Centro di Restauro della Catalogna ha presentato i risultati dell’intervento sulla straordinaria serie di 16 dipinti conservata nel Museo Diocesano raffigurante la storia di Giacobbe e dei suoi 12 figli narrata nell’Antico Testamento. Il restauro, che ha rivelato una qualità artistica superiore al previsto, è stato complicato dal fatto che alla fine dell’800 le opere furono ridipinte da un artista locale di dubbia perizia.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.397, Maggio 2019)

 

Ai Weiwei per i desaparecidos (Maggio 2019)
L’artista ha realizzato con mattoncini Lego un omaggio agli studenti di Ayotzinapa.
Città del Messico. Il 26 settembre del 2014 un autobus con 46 studenti della scuola rurale di Ayotzinapa, incrocia il suo destino con quello di un gruppo di polizia, militari, funzionari pubblici e narcotrafficanti. Due furono ritrovati morti, uno è in coma irreversibile e 43 sparirono. Dopo quattro anni, nonostante le commissioni internazionali e le ricerche delle famiglie, ancora non si conosce la verità e i desaparecidos di Ayotzinapa sono diventati il simbolo della corruzione e dell’impunità che corrodono il Messico.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.397, Maggio 2019)

 

Frieze coast to coast, Arco in tensione, giraVolta all’Armory
Los Angeles, Madrid e New York. La stagione fieristica internazionale si è aperta all’insegna di alcune novità: lo sbarco di Frieze a Los Angeles, la prima edizione di Arco a Madrid dopo l’annuncio del cambio alla direzione; gli scossoni e qualche interrogativo che hanno riguardato l’Armory Show e altre mostre mercato a New York.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.396, Aprile 2019)

 

Il monumentale organo dipinto di Tarragona (Aprile 2019)
Tarragona (Spagna). Dopo un complesso intervento in situ durato 18 mesi e costato 364mila euro, l’enorme organo rinascimentale della Cattedrale di Tarragona ha recuperato l’aspetto cinquecentesco e la mobilità delle monumentali ante dipinte con tre scene sacre: l’Annunciazione, la Natività e la Resurrezione.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.396, Aprile 2019)

 

Il marine ebanista perfetto (Marzo 2019)
Madrid. Per l’artista nordamericano Horace Clifford Westermann (Los Angeles, 1922 – Danbury, 1981) vivere era sinonimo di fare, costruire, creare e non solo le sculture di legno per cui lo si conosce, ma anche uno spazio proprio, il suo luogo nel mondo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.395, Marzo 2019)

 

Dopo 8 anni, riapre il Chillida Leku
Hernani (Spagna). Il 10 gennaio scorso, 95mo anniversario della nascita dello scultore basco Eduardo Chillida, i figli hanno annunciato l’attesa riapertura di Chillida Leku, il meraviglioso spazio culturale immerso nella natura, inaugurato dall’artista nel 2000, due anni prima della sua morte.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.394, Febbraio 2019)

 

Brossa sul palcoscenico
Barcellona (Spagna). Periodo di celebrazioni per Joan Brossa (nella foto in basso), poeta, artista plastico e drammaturgo. Dopo averne ricordato i 20 anni dalla morte nel 2018, quest’anno si celebra il centenario della nascita.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.394, Febbraio 2019)

 

Per ARCOmadrid un’edizione all’insegna del dialogo (Febbraio 2019)
Direzione condivisa tra il direttore uscente Carlos Urroz e la subentrante Maribel López.
Madrid. L’originalità e il talento delle giovani generazioni di artisti e la ricerca di nuovi incentivi per collezionisti e galleristi, sono i concetti chiave della trentottesima edizione di ARCOmadrid.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.394, Febbraio 2019)

 

Via Urroz, Arco torna al matriarcato
Colpo di scena: la neodirettrice è Maribel López.
Madrid. Carlos Urroz, il primo uomo alla direzione di ArcoMadrid nei 37 anni di attività della fiera, lascia. Lo sostituisce Maribel López (Barcellona, 1972), dal 2011 a capo prima della sezione di Arco dedicata alle gallerie più giovani e poi responsabile commerciale della principale fiera di arte contemporanea della Spagna.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.393, Gennaio 2019)

 

Al genio francese serve lo straniero
Al Reina Sofía la scena parigina dal dopoguerra al ’68.
Madrid. Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, mentre lottava per riconquistare la reputazione di capitale culturale del mondo occidentale, Parigi fu presa letteralmente d’assalto da ondate di artisti stranieri attratti da un ambiente apparentemente libero da pregiudizi morali e accademici.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.393, Gennaio 2019)

 

Il battito della megalodemocrazia
Washington. S’intitola «Megalodemocrat» il documentario di Benjamin Duffield, girato durante dieci anni in 30 città, che racconta la carriera dell’artista messicano-canadese Rafael Lozano-Hemmer, noto per le sue monumentali installazioni interattive capaci di trasformare zone urbane, edifici storici e grandi porzioni di cielo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.393, Gennaio 2019)

 

Il Prado bicentenario (9/01/2019)
Da Twitter ai prestiti ad altri musei spagnoli, il neodirettore Miguel Falomir ha dato il via alle celebrazioni della sua inaugurazione il 19 novembre 1819.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.393, Gennaio 2019)

 


 

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