:: Archivo de los textos publicados por Roberta Bosco en 2021 ::
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– La Vergine della Mercè in laboratorio
Barcellona. La scultura gotica in legno policromo e dorato della Vergine della Mercè, patrona di Barcellona, ha temporaneamente abbandonato il presbiterio della Basilica della Mare de Déu de la Mercè per entrare nel Centro per il Restauro dei Beni mobili della Catalogna. La scultura datata intorno al 1361 e attribuita a Pere Moragues (scultore, architetto e orafo di Barcellona), protegge la città dal Seicento e ha dato origine ai celebri festeggiamenti, che nel 2021 compiranno 150 anni.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.423, Dicembre 2021)
– Tesori dalla Dacia
Madrid. Fino al 27 febbraio il Museo Arqueológico Nacional ospita «Tesori archeologici della Romania. Radici daciche e romane», la più rilevante mostra organizzata dal Museo Nazionale di Storia della Romania nell’ultimo mezzo secolo. Attraverso oltre 800 pezzi provenienti da 40 collezioni, molti mai esposti all’estero, la rassegna illustra l’enorme ricchezza culturale del Paese e il suo sviluppo nel corso di un millennio, dall’VIII secolo a.C. al VII d.C., con particolare enfasi sul periodo della Dacia come provincia romana (106-271 d.C.).
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.423, Dicembre 2021)
– La sorellina di Picasso
Barcellona. Lola Picasso, la sorella minore di Pablo, fu la prima modella del pittore, la sua prima e eterna musa, ma non solo. Fu la custode del tesoro, 236 oli, 1.149 disegni, 40 opere di altri artisti e 17 quaderni, che Picasso nel 1904 lasciò a Barcellona quando si trasferì a Parigi. Sposatasi con lo psichiatra Juan Bautista Vilató, Lola morì nel 1958, lasciando ai sette figli l’incarico di formalizzare la straordinaria donazione del 1970, nucleo fondativo del Museo Picasso di Barcellona che ora, fino al 27 febbraio, organizza la prima grande mostra dedicata alla sua figura.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.423, Dicembre 2021)
– Belkis Ayón cubana apocalittica
Madrid. La collografia è una tecnica basata su matrici ottenute sovrapponendo materiali diversi. L’artista cubana Belkis Ayón (L’Avana, 1967-99) l’ha utilizzata per generare un linguaggio caratterizzato da una grande ricchezza di sfumature e texture. Una selezione di 50 collografie, per la maggior parte inedite, è il pezzo forte della prima retrospettiva dell’artista in Europa, organizzata dal Museo Nacional Reina Sofía.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.423, Dicembre 2021)
– Né solitario né incompreso: Gaudí era un intellettuale molto influente
Barcellona. Vent’anni dopo la celebrazione dell’Anno Gaudí, il Museu Nacional d’Art de Catalunya affronta un riesame critico dell’opera di Antoni Gaudí (1852-1926) con una grande mostra che riunisce più di 650 oggetti architettonici e di design, mobili, opere d’arte, documenti, bozzetti e fotografie, di 74 istituzioni internazionali.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.423, Dicembre 2021)
– Guido Guidi si vede «con altri occhi» (23/12/2021)
Guido Guidi (Cesena, 1941), autore finora pressoché sconosciuto in Spagna, è protagonista di una delle mostre più gettonate dell’autunno barcellonese, organizzata da La Virreina Centre de la Imatge (fino al 16 gennaio).
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.423, Dicembre 2021)
– Liberi a Barcellona nel nome di Brossa (15/12/2021)
La Fundació Joan Brossa, dedicata alle arti plastiche e lo Scenario Brossa, consacrato al teatro d’avanguardia, si fondono in una nuova istituzione: il Centre de les Arts Lliures.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.423, Dicembre 2021)
I due collezionisti olandesi aprono a Barcellona
Barcellona. Mentre da anni l’Ermitage lotta con il Comune di Barcellona per aprire una succursale, senza precedenti annunci l’olandese MOCO (MOdern+COntemporary) Museum ha aperto una sede nel cinquecentesco Palazzo Cervelló, accanto al Museo Picasso. Promosso dai collezionisti Lionel e Kim Logchies, il progetto è interamente privato, il che spiega l’autonomia e l’elevato biglietto d’ingresso, 16,50 euro.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.422, Novembre 2021)
Riapre la collezione privata Masaveu
Madrid. Un anno e mezzo dopo la chiusura per Covid-19, la Fundación María Cristina Masaveu Peterson ha riaperto al pubblico la sua sede di Madrid nel Paseo de la Castellana. Il museo, che continuerà a essere gratuito, aumenta l’offerta di attività, comprese le visite guidate alla mostra «Collezione Masaveu».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.422, Novembre 2021)
– L’arte è arte, tutto il resto è solo il resto (06/12/2021)
Madrid. Alla Fundación March una straordinaria retrospettiva di Ad Reinhardt, la prima dal 1985. Trent’anni dopo la grande mostra al MoMA di New York, la madrilena Fundación Juan March presenta fino al 16 gennaio una straordinaria retrospettiva, curata da Maria Toledo con la collaborazione di Manuel Fontán del Junco e Lynn Zelevansky, che tocca tutti gli aspetti della sua prolifica carriera.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.422, Novembre 2021)
– Nel punto più alto di Tiro il primo tempio romano (16/11/2021)
Nell’antica capitale dei Fenici in Libano, sempre abitata dal 3.000 a.C., una missione internazionale scava dal 1997.
«La possibilità di scavare in questo sito è un sogno, ma anche un impegno con la città e i suoi abitanti. Questo tempio è l’embrione di un parco archeologico che in questo momento, con la crisi che sta vivendo il Libano, è un’opportunità per avviare un’attività economica a lungo termine e contribuire alla ripresa del Paese». Lo afferma dalla Polonia Francisco J. Núñez, direttore del Centro Polacco di Archeologia Mediterranea dell’Università di Varsavia.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.422, Novembre 2021)
– Al Macba l’entusiasmo di Elvira Dyangani Ose (12/11/2021)
«Vogliamo un Macba più umano, permeabile alla realtà sociale, transgenerazionale, un Macba degli affetti e delle relazioni, più inclusivo e soprattutto necessario». Lo afferma Elvira Dyangani Ose, la prima donna a dirigere il Museu d’Art Contemporani de Barcelona nei suoi 26 anni di esistenza. Il suo arrivo ha riportato l’entusiasmo in un’istituzione che attraversa una grave crisi d’identità.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.422, Novembre 2021)
– 54 Miró e 5 Calder per aiutare la Fundació Miró (02/11/2021)
Ancora una volta gli eredi di Joan Miró accorrono in aiuto della Fondazione creata dall’artista nel 1975, quando a Barcellona non esistevano istituzioni dedicate all’arte contemporanea. Arriva ora lo straordinario deposito di 54 opere (44 dipinti, 9 disegni e una ceramica) che permetteranno nuove letture della collezione permanente, offrendo un ulteriore incentivo alla visita da parte del pubblico internazionale, ma anche e soprattutto locale.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.421, Ottobre 2021)
– La resilienza spagnola | 825 milioni per la Cultura (CAT) (06/10/2021)
Si chiama Plan Nacional de Recuperación, Transformación y Resiliencia (Prtr) il «Recovery Plan» che il Governo spagnolo, presieduto dal socialista Pedro Sánchez, ha presentato con il ministro per la Cultura e lo Sport, José Manuel Rodríguez Uribes, e sta sviluppando con il suo successore Miquel Iceta, ex ministro per le Politiche Territoriali e uomo di partito, del tutto estraneo al mondo della cultura.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.421, Ottobre 2021)
– Reina Sofía: tutto spostato meno Guernica (30/09/2021)
Da quando è stato nominato direttore del Museo Reina Sofía nel 2008, nessuno ha mai dubitato che Manuel Borja-Villel avrebbe lasciato la sua impronta nel principale museo d’arte contemporanea in Spagna. L’ultimo atto di questo lungo processo di rinnovamento è il nuovo allestimento della collezione permanente: non solo un restyling, ma una vera e propria rivoluzione museografica che intacca il «canone» dell’arte spagnola e dà voce ad artisti (soprattutto donne) e movimenti dimenticati o volutamente emarginati dalla storia.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.420, Settembre 2021)
– José López de Nerva per Velázquez torna al lavoro (01/10/2021)
Siviglia (Spagna). Si dice che Velázquez abbia chiamato i migliori artigiani per restaurare la casa dove nacque nel giugno del 1599. La storia sembra vera per lo meno per quanto riguarda José López de Nerva, ultima generazione di una stirpe di ebanisti andalusi che risale all’XI secolo, 81 anni di cui quasi 70 passati a lavorare il legno antico (diciottenne restaurò le porte del Patio dei Leoni dell’Alhambra).
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.420, Settembre 2021)
– Zugaza e Foster per il Bbk Museoa (01/10/2021)
Bilbao. ll nuovo spazio espositivo Bbk Museoa sarà il pezzo forte del progetto «Agravitas», creato dagli architetti Norman Foster e Luis María Uriarte per la ristrutturazione e l’ampliamento del Museo de Bellas Artes, che inizierà quest’autunno. «Si tratta di una sala di 1.500 metri quadrati per mostre temporanee, collegata attraverso un passaggio a forma di oblò agli spazi dedicati alle attività didattiche e divulgative», ha spiegato Norman Foster sottolineando che sarà uno spazio per la contemplazione, lo studio e l’esperienza artistica.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.420, Settembre 2021)
– I misteri della «Gioconda» di Madrid (28/09/2021)
La «Gioconda» accende sempre passioni anche quando non si tratta dell’originale. Lo dimostra l’interesse suscitato dalle ricerche condotte nel 2012 sulla copia della Monna Lisa conservata nella collezione del Museo del Prado, un olio su legno di noce, datato tra il 1503 e il 1519, che ha apportato nuovi e sorprendenti dati sulle pratiche della bottega di Leonardo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.422, Novembre 2021)
– Il Romanico catalano direttamente da casa
Una nuova iniziativa del Dipartimento di Cultura della Generalitat de Catalunya permette di visitare online il ricco patrimonio delle chiese romaniche della Vall de Boí. Il progetto, che nasce per celebrare i 20 anni dal loro inserimento nella Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, ha permesso la digitalizzazione di 9 tra i più significativi siti architettonici catalani.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.420, Settembre 2021)
– Più comunista che femminista, dipinse Peggy con i lividi
Arriva in Europa «Alice Neel: le persone innanzitutto», la grande mostra che il Metropolitan di New York e il Museo Guggenheim di Bilbao dedicano all’artista statunitense, una delle voci più eterodosse e sincere dell’arte americana della seconda metà del ’900. Dal 17 settembre al 6 febbraio la rassegna percorre tutta la carriera della Neel, attraverso 95 dipinti e una dozzina di disegni.
«Il Giornale dell’Arte» ha intervistato Lucía Agirre, conservatore capo del Guggenheim e curatrice della mostra con Kelly Baum e Randall Griffey, conservatori del Met.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.420, Settembre 2021)
– Sette secoli di storia nella Llotja de Mar
Costruita alla fine del 1300 dal Consell de Cent, il consiglio della ricca città marinara e mercantile che era Barcellona nel Medioevo, la Llotja de Mar racchiude tra le sue pareti sette secoli di storia e infiniti aneddoti. Da aprile è per la prima volta aperta al pubblico grazie alle visite guidate, organizzate due volte alla settimana dall’associazione Cases Singulars (obbligatoria la prenotazione).
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.420, Settembre 2021)
– Giardini elettronici
Ars Electronica, il più importante festival del mondo dedicato alla creatività elettronica e alle sinergie tra arte, tecnologia, scienza e società, mantiene il formato ibrido inaugurato l’anno scorso anche per la 42ma edizione, che si terrà dall’8 al 12 settembre a Linz (Austria) e in un centinaio di città del mondo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.420, Settembre 2021)
11 milioni per il nuovo Macba
Barcellona. È passato più di un anno dall’annuncio dell’ampliamento del Museu d’Art Contemporani de Barcelona e ora sappiamo chi lo firmerà. Dopo complesse deliberazioni, i 21 esperti della giuria hanno scelto il progetto presentato dai catalani UTE Harquitectes con gli svizzeri Christ & Gantenbein. I lavori, che costeranno 11 milioni di euro, dovrebbero iniziare al più tardi a gennaio 2022 e terminare entro la fine del 2023.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.419, Luglio-Agosto 2021)
– Gli umani sono malati e gli uccelli arrabbiati
È particolarmente adatta a questi tempi difficili la più completa retrospettiva mai dedicata all’artista femminista Ida Applebroog che il Museo Reina Sofía presenta fino al 27 settembre. Intitolata «Marginalias», dal nome di una serie degli anni ’90, ripercorre mezzo secolo di carriera attraverso più di 200 opere, tra disegni, acquerelli, dipinti, sculture, libri d’artista, e 8 installazioni di grandi dimensioni, che affrontano i suoi temi ricorrenti: i limiti tra pubblico e privato, la violenza sulle donne, le relazioni patriarcali, la medicalizzazione delle società avanzate o la normalizzazione del dolore altrui.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.419, Luglio-Agosto 2021)
– Picasso e quei gioielli dei suoi amici
A Barcellona un’esposizione analizza uno degli aspetti meno conosciuti della produzione del celebre pittore spagnolo.
Nella celebre foto di Robert Capa, François Gilot cammina sulla spiaggia mentre Picasso la segue proteggendola con un enorme parasole. Al collo sfoggia una collana con un pendente a forma di gufo. È il 1948, l’inizio della sua relazione con il maestro che per lei ha abbandonato Dora Maar. In quelle estati a Juan-les-Pins, Picasso si diletta a creare gioielli primitivisti, disegnando i volti delle donne che lo circondano sulle pietre levigate dal mare.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.419, Luglio-Agosto 2021)
– Lo scempio di Cercadilla
Si dice che il treno porti il progresso, ma a Cordoba ha portato la distruzione. Sono passati trent’anni da quello che il professor Rafael Hidalgo, archeologo esperto di architettura romana di epoca imperiale, definisce «il maggiore attentato del XX secolo contro il patrimonio archeologico in Europa».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.419, Luglio-Agosto 2021)
– Vacanze intelligenti da Hauser & Wirth
Si apre con una mostra di Mark Bradford la sede di H&W sull’Isola del Re a Minorca. Intervista alla direttrice Mar Rescalvo Pons.
Il 19 luglio la galleria Hauser & Wirth inaugura il suo spazio dell’Isola del Re a Minorca, davanti al Porto di Mahon. Come le sedi di Somerset e Los Angeles, non si presenta come una galleria vera e propria ma come un centro d’arte di 1.500 metri quadrati.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.419, Luglio-Agosto 2021)
– Missione compiuta a Madrid (Luglio 2021)
Arco ha chiuso la sua edizione più strana, con una soddisfazione quasi unanime e un buon livello di vendite in relazione al momento.
Nonostante i contagi fuori controllo, Arco ha aperto le sue porte con le 130 gallerie (80 in meno del 2020) e i 250 collezionisti (cento in meno) previsti. Le temute disdette di ultima ora non si sono verificate e tutti i galleristi che volevano annullare la fiera, compresa la fondatrice Juana de Aizpuru, hanno dovuto ricredersi.
– Le frecce del primo Arco post Covid (Luglio 2021)
È stata l’ultima delle grandi fiere internazionali prima dello scoppio della pandemia ed è la seconda, dopo Art Rotterdam, a tornare al formato presenziale, dal 7 al 11 luglio. Giocando con le date Arco Madrid, la principale fiera d’arte contemporanea della Spagna, è riuscita a non cancellare neanche un’edizione e per la prima volta in 40 anni si celebrerà nell’afa madrilena. Nonostante l’incertezza sanitaria, hanno risposto all’appello 130 gallerie (80 meno del 2020), di 27 paesi, il 54% straniere, grazie anche alle importanti riduzioni sui prezzi degli stand.
Barcellona riparte da Gaudí
Le residenze progettate da Antoni Gaudí, principale richiamo turistico-culturale della città, hanno approfittato del lockdown per aggiornarsi. La principale novità arriva dalla Casa Batlló, celebre per il tetto a forma di coda di drago con le scaglie colorate, che propone un’esperienza immersiva nell’opera del geniale architetto attraverso tecnologie di realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale, sensori di movimento, proiezioni volumetriche e proposte che coinvolgono i 5 sensi, gusto e olfatto compresi.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.418, Giugno 2021)
– Orrende vite di donne
Giovani delle periferie, malate di mente, eroinomani, prostitute, artiste circensi in India, donne anziane in cerca di un gigolò a Miami, bambine precocemente invecchiate e casalinghe dell’America profonda. Sono le protagoniste della mostra «Mary Ellen Mark: Vite di donne», che inizia dalla Fundación Foto Colectania di Barcellona (fino al 31 luglio), un tour che la porterà prima a Lenzburg (Svizzera) e poi a Parigi.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.418, Giugno 2021)
– Troppo dolorosi i negativi di Antoni Campañà
Al Mnac 300 scatti del periodo bellico. L’autore li aveva nascosti con il proposito di dimenticarli. Antoni Campañà (1906-89) era un apprezzato fotoreporter barcellonese, che come molti altri fu profondamente traumatizzato dalla Guerra Civile. Alla fine del conflitto continuò la sua carriera di fotografo, ma prima chiuse in una scatola rossa i quasi 5mila negativi di quegli anni di dolore, nascondendoli con il proposito di dimenticarli.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.418, Giugno 2021)
– L’oceano ci salverà dal naufragio
ERETICI E PROFETI: Intervista con Francesca Thyssen-Bornemisza.
C’è un altro tipo di collezionismo: è quello che, unito alla filantropia, finanzia progetti ambientali e sociali.
«La pandemia durerà 10 o 15 anni. Ha ancora senso vendere e comprare arte come prima?»
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.418, Giugno 2021)
– Una scultura nel faro di San Sebastián
«Hondalea», in euskera (la lingua basca), significa «abisso marino»: è così che Cristina Iglesias ha intitolato la prima opera pubblica nella sua città natale, San Sebastián. La grande scultura è all’interno di un faro abbandonato sull’isolotto di Santa Clara, in mezzo al golfo della Concha. L’artista, vedova di Juan Muñoz, ha riempito la base del faro con una colata di bronzo che riproduce il fondo della baia. L’opera, concepita come uno spazio di riflessione sulla natura e sulla difesa dei mari, sarà inondata dall’acqua secondo le maree, trasformandosi in un dinamico «specchio oscuro».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.418, Giugno 2021)
– Il distanziamento di oggi, la movida di ieri
Dopo un’edizione segnata dalla pandemia e dall’incertezza, il festival PhotoEspaña torna con un programma che affronta le questioni sociali più incandescenti. Due mostre, una della Walther Collection sulla fotografia panafricana, e l’altra dedicata agli sguardi femminili della fotografia nazionale e internazionale, sono i cardini di questa XXIV edizione che valorizza i lavori di tre premi nazionali: Montserrat Soto con le immagini sul nomadismo contemporaneo che ha scattato negli ultimi 15 anni, Isabel Muñoz con un’installazione interattiva sull’ambiente e sull’uso responsabile dell’acqua e Ouka Lele con le foto della movida degli anni ’80, di cui fu anima e musa.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.418, Giugno 2021)
– Al Museo Thyssen l’artista viaggiatrice
Madrid. Georgia O’Keeffe riempie di colori il Museo Thyssen-Bornemisza, nella sua prima retrospettiva in Spagna. Fino all’8 agosto una novantina di dipinti, in arrivo da 35 musei soprattutto nordamericani, ripercorrono tutto l’arco professionale dell’artista: dai primi paesaggi del Texas passando per le grandi tele di fiori e le vedute di New York, fino ai celebri quadri dell’amato Nuovo Messico, dove la O’Keeffe si stabilì nel 1940 e dove, nella cittadina di Taos, le è stato dedicato un museo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
Che cos’ha in cantiere Arthemisia
Barcellona. Lo splendido spazio delle Drassanes Reials, gli antichi cantieri navali di Barcellona, è la sede scelta dal Comune per accogliere nei prossimi tre anni tre grandi mostre organizzate dalla società di origine italiana Arthemisia-Evolucionarte. L’esordio sarà l’1 maggio con Maurits Cornelis Escher, versione ampliata della mostra che Arthemisia ha proposto nel 2017 a Madrid e nel 2018 a Lisbona, dove è stata vista da 280mila persone. Saranno più di 200 le opere che a Barcellona occuperanno i 1.700 mq della Sala Grande delle Drassanes.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
Prado Amarcord
Madrid. Le fotografie di Picasso appena nominato direttore del Museo del Prado nel 1936, un cartello con i prezzi dei biglietti negli anni Venti e un armadio con strumenti da restauro dei primi del Novecento sono alcuni degli oggetti presenti nel nuovo allestimento permanente in cui il principale museo spagnolo ripercorre i suoi 200 anni di storia.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
Sui mupi e non solo
Madrid. Per tutto maggio gli schermi pubblicitari del centro cittadino sono finestre aperte sulla creazione contemporanea grazie al Festival Urbano d’Arte Digitale, che esplora l’intersezione tra cultura digitale e spazio pubblico. In mostra i lavori di 40 artisti di 15 nazionalità, con un’età media di 33 anni e cinque milioni di follower social. L’incaricato di cambiare il contenuto dei mupi digitali (le vetrinette pubblicitarie diffuse in città) è l’artista spagnolo Solimán López, creatore dell’Harddiskmuseum, museo immateriale di arte digitale.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
I Giardini storici alternativa sicura
Lloret de Mar (Spagna). La prima edizione della Giornata Europea dei Giardini storici si è celebrata il 26 aprile, anche se a causa della pandemia molte attività presenziali sono state sostituite da proposte online: gallerie di foto, video e visite virtuali guidate da esperti in botanica, storia, architettura e paesaggio. L’evento annuale è organizzato dalla European Route of Historic Gardens, associazione creata nel 2016 dal Giardino di Santa Clotilde di Lloret de Mar.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
– Terrorismo: anche la Spagna non dimentica
La frase di Primo Levi «Meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti» accoglie il visitatore sul sito web del nuovo Centro Memoriale delle Vittime del Terrorismo della città basca. Pronto da gennaio, il Memoriale costato 2,1 milioni di euro, stanziati dal Ministero dell’Interno e dal Comune di Vitoria, attende il via libera all’inaugurazione, ritardata dalla pandemia e dalle elezioni di maggio.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
– Nanni che voleva tutto
Il percorso artistico, politico e letterario di Nanni Balestrini (1935-2019) arriva per la prima volta in Spagna con la mostra «La violenza illustrata» a La Virreina Centre de la Imatge di Barcellona, fino al 23 maggio, curata dal direttore Valentí Roma, con la collaborazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
– Años locos
Come una macchina del tempo, dal 7 maggio al 19 settembre il Museo Guggenheim di Bilbao catapulta il pubblico negli anni Venti di un secolo fa. In questo momento di crisi sanitaria ed economica «Los locos años 20» (I folli anni ’20) suona quasi come l’augurio di una nuova epoca di effervescenza e progresso come quella che seguì alla traumatica esperienza della prima guerra mondiale e della pandemia del 1918.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.417, Maggio 2021)
– Un batterio attacca l’angelo di Dalí
Mentre il Covid-19 ha ridotto dell’82% i visitatori dei musei Dalí (la sede principale di Figueres, il Castello di Puból e la casa di Portlligat), la Fondazione Dalí deve combattere contro un dannoso batterio che ha attaccato «La croce dell’angelo» conservata a Figueres.
Realizzata nel 1960 in oro, ambra, citrino, diamanti, platino, corallo, topazio, lapislazzuli e pirite-marcasite (solfuro di ferro), la croce è alta 70 centimetri. I conservatori avevano notato la disgregazione di una parte della base dovuta ad aumento dell’umidità e proliferazione batterica.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.416, Aprile 2021)
– Il nuovo museo Helga de Alvear a Caceres
Sono stati il re di Spagna Felipe VI e la regina Letizia a inaugurare il 25 febbraio il Museo Helga de Alvear, il più recente museo di arte contemporanea della Spagna, situato nel cuore della storica città di Cáceres, in Estremadura nel sud del Paese. «L’arte è un diritto e una necessità»: con queste parole la collezionista Helga de Alvear (1936) ha celebrato l’apertura del museo, costruito dall’architetto Emilio Tuñón per accogliere la sua splendida collezione.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.415, Marzo 2021)
– La baronessa Thyssen affitta la sua collezione alla Spagna
Madrid. Dopo quasi 10 anni di trattative, l’attuale ministro della Cultura, José Manuel Rodríguez Uribes, è riuscito a firmare un accordo con la baronessa Carmen «Tita» Thyssen, 77 anni, per il prestito della sua collezione. Il ministro è soddisfatto. Ha ridotto il prezzo accordato dal suo predecessore, accettando di pagare 6,5 milioni all’anno per 15 anni (invece dei previsti 7 milioni) per l’«affitto» di 429 opere, già conservate nel Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, insieme alla collezione del barone Heinrich, acquistata dalla Spagna nel 1993.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.415, Marzo 2021)
In pericolo i musei messicani
Città del Messico. Il grido d’allarme arriva dal Cimam (International Committee for Museums and Collections of Modern Art), l’ala più combattiva dell’Icom (International Council of Museums): il sistema dei musei messicani è in pericolo. Nonostante sia ancora impossibile quantificare l’impatto della crisi portata dal Covid-19 sui musei di tutto il mondo, la situazione dei musei pubblici in Messico è particolarmente preoccupante, giacché non hanno autonomia finanziaria e dipendono interamente dal sostegno statale.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.414, Febbraio 2021)
– Il bambino segreto dei Dalí
Le immagini e la storia che nessuno aveva mai raccontato prima.
Tutti gli aspetti della vita e dell’opera di Salvador Dalí e di Gala sono stati dissezionati, analizzati e studiati. Sembra impossibile trovare ancora dettagli sconosciuti eppure il giornalista José Ángel Montañés ci è riuscito e lo racconta nel libro «El niño secreto de los Dalí».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.414, Febbraio 2021)
Puppy si mette la mascherina
Bilbao. «Puppy», il cagnolino alto 12 metri creato nel 1992 da Jeff Koons, seduto davanti al Guggenheim di Bilbao dal 1997, è diventato una delle opere più amate e fotografate del museo. Abitualmente il suo manto composto da 28mila piante da fiore viene rinnovato due volte l’anno, a maggio e a ottobre.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.413, Dic.2020 – Gen.2021)
Barcellona raccontata in 30 anni di gallerie
Barcellona. Il Covid non ferma le gallerie d’arte contemporanea della storica associazione Art Barcelona, che compie 30 anni e non rinuncia a celebrare l’anniversario. Lo fa con «Rutes XXX. La història de les galeries a través dels artistes», una serie d’itinerari per le gallerie dell’associazione elaborati da 5 artisti: Ignasi Aballí, che rappresenterà la Spagna alla prossima Biennale di Venezia, Anna Dot, Eulalia Grau, Rafel G. Bianchi e Antonio Ortega.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.413, Dic.2020 – Gen.2021)
Il Reina Sofía te le suona
Madrid. Il Museo Reina Sofia analizza lo sviluppo nel XX secolo dell’arte sonora come campo creativo differenziato dalla musica nella mostra «Dissonata. Arte nel suono fino al 1980» (fino all’1 marzo). La rassegna, curata da Maike Aden sulla base di un progetto di Guy Schraenen, scomparso nel 2018, comprende oltre 200 opere: disegni, spartiti, sculture, strumenti, film e fotografie che offrono una nuova prospettiva dei movimenti artistici, da cui ebbero inizio le avanguardie storiche.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.413, Dic.2020 – Gen.2021)
Il fantasma Mondrian
Madrid. Fino a dicembre le mostre della Fundación March saranno esclusivamente digitali. La programmazione inizia con «Il caso Mondrian» definita dal suo curatore Manuel Fontán del Junco «l’evocazione spettrale di un episodio del passato, l’esposizione che la Fondazione dedicò all’artista olandese nel 1982».
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.413, Dic.2020 – Gen.2021)
Senza fretta ma senza pausa
Vienna e Madrid. La nuova piattaforma online di TBA21, la fondazione di Francesca Thyssen-Bornemisza dedicata alla produzione ed esposizione di arte contemporanea, si chiama st_age, un gioco di parole tra stage (scenario in inglese) e la contrazione di streaming age, l’era dello streaming, cioè della diffusione in tempo reale di contenuti multimediali in internet.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.413, Dic.2020 – Gen.2021)
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