Il Giornale dell’Arte

A partir de 1994 Roberta Bosco es corresponsal desde España de Il Giornale dell’Arte (editorial Allemandi), la principal revista italiana de arte, fundadora del network del que forman parte The Art Newspaper y Le Journal des Arts.
Roberta fue corresponsal en Barcelona de la edición española (El Periódico del Arte) desde su inicio en 1997 hasta su cierre en 2002.

Vamos a reunir en esta página una selección de artículos publicados por Roberta Bosco entre 1994 y la actualidad:

 

Artículos online en https://www.ilgiornaledellarte.com/Giornalista/Roberta_Bosco

 

:: 2025 ::

 

Nel Sito Reale di Aranjuez riaperta da re Felipe la Casa del Labrador (Il Giornale dell’Arte – 10/10/2025)
La Casa del Labrador (Casa del Contadino), una dimora costruita per il tempo libero e lo svago nel Giardino del Principe del Sito Reale di Aranjuez alle porte di Madrid, ha riaperto le sue porte al pubblico dopo un laborioso e ambizioso restauro durato quasi 5 anni e costato 10 milioni di euro. A inaugurare il palazzo che nel 1798 Carlo IV incaricò all’architetto Juan de Villanueva, autore anche del Museo del Prado, è stato re Felipe. Concepito inizialmente come una casa rustica, l’edificio si trasformò in un lussuoso palazzo oggi considerato un gioiello del Neoclassicismo, dall’esterno sobrio ed elegante che contrasta con la magnificenza e il lusso degli interni supervisionati personalmente dal monarca, che ingaggiò i migliori artisti e decoratori dell’epoca.

 

A Barcellona Helen Levitt e la poetica della strada (Il Giornale dell’Arte – 08/10/2025)
Parte dal Centro Kbr, per poi approdare a Madrid, Rotterdam, Winterthur e Berlino, la mostra che ripercorre la carriera della fotografa statunitense attraverso i suoi archivi personali, per la prima volta aperti al pubblico.
Il KBr, il centro per la fotografia della Fundación Mapfre a Barcellona, presenta dal 23 settembre al 25 gennaio una grande retrospettiva di Helen Levitt (New York, 1913-2009), figura chiave della fotografia del XX secolo. Attraverso più di 220 immagini, selezionate da Joshua Chuang, direttore di fotografia della Gagosian Gallery, la mostra offre uno sguardo unico sull’universo visivo di un’artista che ha saputo trovare la poesia nelle strade, il fascino nella vita quotidiana e la bellezza nelle persone comuni.

 

Gli Stati Uniti e Joan Miró, un catalano internazionale (Il Giornale dell’Arte – 07/10/2025)
La Fundació Miró di Barcellona celebra il suo 50mo compleanno con oltre 160 opere che illustrano il legame tra l’artista e il paese oltreoceano.
Gli Stati Uniti ritornano al centro del dibattito culturale, o almeno così sembra vedendo le mostre dedicate ad artisti statunitensi e al loro dialogo con l’Europa. Se il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid affronta il rapporto tra Pollock e Warhol e la trasformazione del concetto di spazio nella pittura («Warhol, Pollock e altri spazi americani» dal 21 ottobre al 25 gennaio 2026), la Fundació Joan Miró di Barcellona presenta dal 10 ottobre al 22 febbraio 2026 «Miró e gli Stati Uniti», una grande mostra prodotta in collaborazione con la Phillips Collection di Washington, che la accoglierà dal 21 marzo al 5 luglio 2026.

 

Josep Piñol, l’Amazzonia e il «greenwashing»: sul clima non si specula (Il Giornale dell’Arte – 10/10/2025)
Il 2 ottobre nel Museu Tàpies di Barcellona come atto finale dell’incontro internazionale «Contrariar abismos. Poéticas de escala», organizzato dal Museu Habitat (il nuovo spazio di riflessione, produzione e sperimentazione creato da Manuel Borja-Villel, ex direttore del Museo Reina Sofía di Madrid), l’artista spagnolo Josep Piñol (Tivenys, Catalogna, 1994) ha realizzato una performance in cui ha formalizzato in presenza di un notaio la rinuncia a realizzare una megaopera bioclimatica, pensata per la città di Belém in Brasile.

 

Ogni opera di Cristina Iglesias trasforma la percezione dell’ambiente (Il Giornale dell’Arte – 04/10/2025)
La Pedrera ospita la prima monografica a Barcellona di una delle delle scultrici contemporanee più importanti della scena internazionale: 40 opere realizzate negli ultimi vent’anni.
La Fundació Catalunya inaugura la stagione de La Pedrera con la prima monografica a Barcellona di Cristina Iglesias (San Sebastián, 1956), una delle rappresentanti di maggior rilievo della scultura contemporanea internazionale. La rassegna, aperta dal 9 ottobre al 25 gennaio 2026, riunisce 40 opere realizzate negli ultimi vent’anni. Il titolo della mostra, «Passatges», allude alle forme labirintiche di installazioni pensate per essere attraversate, che convertono lo spazio espositivo in un paesaggio in continua evoluzione.

 

A Barcellona Casa Battló di Gaudí aprirà all’arte contemporanea (Il Giornale dell’Arte – 02/10/2025)
L’inaugurazione, il prossimo gennaio, del nuovo spazio al secondo piano darà il via alle celebrazioni del centenario della morte dell’architetto catalano
Già da alcuni anni i proprietari della Casa Battló (gli eredi Bernat, famiglia già alla guida dell’azienda produttrice dei celebri Chupa Chups) hanno dimostrato di volersi aprire all’arte contemporanea. Dopo i «mapping» con cui trasformano per una notte all’anno il paseo de Gracia, cuore pulsante del centro modernista di Barcellona, adesso hanno deciso di aprire uno spazio permanente dedicato alle produzioni di artisti contemporanei, invitati a ripensare e reinterpretare l’eredità di Gaudí.

 

Spagna, a Reus apre un centro internazionale per la New Media Art (Il Giornale dell’Arte – 30/09/2025)
Nella città natale di Gaudí il New Arte Centre accoglierà una collezione privata di circa 200 opere e spazi in cui esporre, produrre e conservare l’arte tecnologica.
Il 2 ottobre Reus (Tarragona), città della Catalogna che ha dato i natali ad Antoni Gaudí, inaugurerà il New Art Centre, un progetto che aspira a trasformarne l’identità culturale tradizionalmente legata al nome dell’architetto e del modernismo catalano: non più solo custode del passato, ma laboratorio dell’arte del futuro. (continua)

 

Spagna, inizia il restauro della Moschea-Cattedrale di Cordova (Il Giornale dell’Arte – 29/09/2025)
Il progetto per risanare i danni provocati dall’incendio dello scorso agosto si divide in due fasi: la prima riguarda le coperture, la seconda gli interni delle cappelle
Gli architetti addetti alla conservazione della Moschea-Cattedrale di Cordova hanno finito di redigere la prima fase del progetto di restauro del monumento danneggiato dall’incendio scoppiato l’8 agosto scorso e prevedono di presentarlo al Consiglio Comunale all’inizio di ottobre. Si tratta del primo intervento strutturale dopo i lavori di emergenza realizzati immediatamente in seguito al sinistro per garantire la sicurezza sia dell’edificio che dei visitatori, dato che il monumento ha riaperto le sue porte regolarmente il giorno dopo l’incendio, a eccezione delle aree colpite: circa 70 metri quadrati dei 13mila del complesso monumentale. (continua)

 

Sagrada Familia: nel 2026, a cento anni dalla morte di Gaudí, sarà completata la torre più alta (Il Giornale dell’Arte – 19/09/2025)
Per terminare tutte le strutture verticali dell’incompiuto tempio di Barcellona ci vorrà però almeno un decennio. Intanto per fine mese si attende la risposta di papa Leone XIV, invitato l’anno prossimo a benedire la basilica.
«Gaudí ci ha lasciato molti disegni, modellini e annotazioni che ci permettono di continuare a costruire la basilica sapendo di rispettare la sua volontà. Il tempo di costruzione della Sagrada Familia, alla fine, è inferiore a quello di molte altre chiese con queste caratteristiche»: lo ha dichiarato l’architetto Jordi Faulí, direttore dei lavori, in occasione del consueto bilancio annuale, durante il quale ha annunciato i momenti salienti dell’Anno Gaudí che nel 2026 commemorerà il centenario della morte dell’architetto. (continua).

 

Il Mnac deve restituire gli affreschi romanici di Sijena
La Corte Suprema ha messo fine a un contenzioso che si trascina da anni imponendo il ritorno del ciclo pittorico nel monastero aragonese da cui era stato asportato dopo un incendio.
Barcellona (Spagna). Il contenzioso che da anni, in Spagna, oppone i Governi della Catalogna e di Aragona per la custodia delle pitture murali della sala capitolare del Monastero di Santa María di Sixena (Sijena in spagnolo), un insieme di eccezionale valore tra i più importanti del Romanico europeo, sembra essere giunto alla peggiore conclusione possibile.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.463, Luglio-Agosto 2025)

 

Le scintille magiche di Joan Miró (Il Giornale dell’Arte – 13/08/2025)
Quattro mostre a Palma di Maiorca celebrano l’artista che trascorse sull’isola baleare la maggior parte della sua vita.
In catalano «guspira» significa «scintilla». Joan Miró (Barcellona, 1893-Palma di Maiorca, 1983) diceva che ogni opera sorge da una scintilla ispiratrice che normalmente era un oggetto trovato per caso, ma anche una fotografia o una semplice cartolina. La maggioranza di questi oggetti li conservava nei due studi e nella casa di Palma di Maiorca, dove trascorse gran parte della sua vita. Fino all’11 gennaio 2026 alcuni dei più significativi di questi oggetti si possono vedere accanto all’opera che hanno contribuito a creare nella mostra «La guspira màgica», nella Fondazione Miró di Palma. Si tratta della rassegna più importante delle quattro di «Paysage Miró» (continua)

 

Cindy Sherman, una, nessuna, centomila (Il Giornale dell’Arte – 31/07/2025)
Hauser & Wirth presenta nella sua sede di Minorca una grande retrospettiva della fotografa statunitense dai mille volti e dalle mille identità, la prima in Spagna negli ultimi 20 anni.
Figure femminili con eleganti abiti di haute couture, sullo sfondo di paesaggi vasti e inospitali, accolgono il visitatore della sede di Hauser & Wirth dell’Illa del Rei nel porto di Maó a Minorca. Sono fotografie di grande formato, che presentano figure stranamente dislocate, come se fossero state sovrapposte digitalmente a paesaggi insulari. Si tratta di «Ominous Landscape», una selezione di immagini che la fotografa statunitense Cindy Sherman (1954) realizzò nel 2010 con abiti e accessori scelti dagli archivi della maison Chanel: dai vestiti anni ’20 disegnati dalla stessa Coco Chanel, alle creazioni contemporanee di Karl Lagerfeld. Il mondo della moda apre questa grande mostra, la prima monografia in Spagna di Cindy Sherman, da quella che le dedicò il Museo Reina Sofia di Madrid nel 1996. In questa serie di fotografie, i lussuosi abiti creano un sorprendente contrasto con la desolata intensità dei paesaggi che li circondano, mentre le figure femminili incombono più grandi del loro ambiente naturale, alterando i ruoli della gerarchia romantica.

 

Paloma Picasso ripercorre la sua infanzia a Vallauris (Il Giornale dell’Arte – 28/07/2025)
La designer, che ha concepito la mostra in ricordo di suo fratello Claude, espone al Museu Picasso di Barcellona opere della famiglia mai viste in pubblico prima d’ora.
«Ero una bambina silenziosa e osservatrice, non mi ribellavo, ma non obbedivo. Non è facile essere figlia di Pablo Picasso, ma neanche di Françoise Gilot, eppure ho sempre avuto la coscienza del privilegio che significava». Paloma Picasso sgrana i suoi ricordi e rivela gli aspetti più intimi della sua infanzia nella mostra «Crescere tra due artisti» che ha curato insieme a Emmanuel Guigon, direttore del Museu Picasso di Barcellona, dove si può visitare fino al 26 ottobre. La mostra, concepita come omaggio a suo fratello Claude, morto due anni fa a pochi mesi di distanza dalla madre (scomparsa a 102 anni) e dalla sorellastra Maya, figlia di Marie-Therèse Walter, presenta un centinaio di opere, tra pitture e disegni, la maggior parte delle quali appartengono alla famiglia e sono praticamente inedite per il pubblico.(continua)

 

Ludovica Carbotta difende il diritto alla città (Il Giornale dell’Arte – 11/07/2025)
Nella Fundació Miró di Barcellona l’artista torinese ha realizzato un’installazione inedita che in autunno sarà trasformata in un parco infantile
Al di là dei luoghi comuni sulla fratellanza tra Italia e Spagna, per quanto riguarda l’arte visiva le relazioni tra i due Paesi non sono particolarmente intense. Per questo suscita uno speciale interesse «Constructoras de mundos muy parecidos al nuestro» (Costruttrici di mondi molto simili al nostro), la mostra che l’italiana Ludovica Carbotta (Torino, 1982) presenta dall’11 luglio al 2 novembre, nell’Espai 13 della Fundació Miró di Barcellona. La rassegna, che fa parte del ciclo «Cómo desde aqui» (Come da qui), curato da Carolina Jiménez, propone uno sguardo critico e ludico allo stesso tempo sulla città, intesa come spazio di mediazione e frizione, d’incontro e scontro. «La mia è una rappresentazione dello spazio pubblico abitata da oggetti disturbanti, macerie, residui di storie parallele ed elementi di proteste passate e presenti, dalla guerra di Iraq al genocidio del popolo palestinese», spiega l’artista, che vive a Barcellona ormai da otto anni ed è rappresentata da Bombon projects, una delle più brillanti gallerie cittadine attive anche sulla scena internazionale. (continua)

 

Per la prima volta i musei d’arte moderna si incontreranno in Africa (Il Giornale dell’Arte – 07/07/2025)
Sarà lo Zimbabwe a ospitare nel 2026 la conferenza del Cimam: «Dopo aver colonizzato, l’Occidente non può anche arrogarsi la decolonizzazione: l’Africa deve decidere come farlo, riflettere sul suo passato e creare nuove narrazioni», spiega Raphael Chikukwa, direttore della National Gallery of Zimbabwe di Harare.
I membri del Cimam, il Comitato Internazionale per i Musei e le Collezioni d’Arte moderna, sono tornati a Barcellona 20 anni dopo aver creato nella capitale catalana la loro prima sede esecutiva. Lo hanno fatto per celebrare un’attività che in questo ventennio si è intensificata e consolidata, ma soprattutto per dare un annuncio storico: nel 2026 il Cimam celebrerà la sua conferenza annuale in Africa per la prima volta nei suoi 64 anni di storia. Si terrà nella National Gallery of Zimbabwe di Harare, capitale dello Zimbabwe, Paese che gode di una vivacità artistica e culturale unica nel continente e di una situazione politica e sociale relativamente stabile e tranquilla, nonostante la difficile conquista dell’indipendenza dal Regno Unito, che sfociò nella nascita dello Zimbabwe nel 1980 sotto la guida di Robert Mugabe, deposto da un colpo di stato nel 2017. (continua).

 

A Barcellona nuove visioni della storia e nuove forme di raccontarla (Il Giornale dell’Arte – 05/07/2025)
Nel Padiglione Victoria Eugenia e nel Palau Moja la grande mostra di Manuel Borja-Villel, che combatte le narrazioni coloniali, gerarchiche e anacronistiche del museo enciclopedico.
«La macchina non è il problema, è solo uno specchio. Interroga la macchina, mettila in dubbio, prima che sia lei a decidere per te». Le parole appaiono su un grande schermo come se qualcuno le stesse scrivendo sulla tastiera, ma non è così. Si tratta dell’Intelligenza Artificiale di «Woke Manipulator™» che Daniel G. Andújar alimenta con tutti i contenuti vincolati alla mostra per cui è stata creata. Capace di reagire a qualsiasi lingua e dotata di telecamere e microfoni che registrano tutto ciò che accade nello spazio espositivo, la AI stabilisce un gioco quasi perverso con il suo creatore, mantenendo un’inquietante parzialità di radice capitalista ed eurocentrica e dimostrando che controllarla del tutto è praticamente impossibile. «L’Intelligenza Artificiale vive dello stesso sistema estrattivisto che questa mostra critica», afferma Andújar, che con i suoi grandi schermi dà il benvenuto ai visitatori di «Fabular paisatge» (fino al 5 ottobre), la prima proposta espositiva del Museo Habitat di Barcellona con cui Manuel Borja-Villel (Burriana, 1957) mette in discussione il modello enciclopedico di museo, che ha contribuito a stabilire una visione unica e gerarchica dell’evoluzione dell’arte, proponendo un’alternativa aperta alla diversità, a nuove visioni della storia e anche a nuove forme di raccontarla. (continua)

 

A Madrid «terrafilia», ovvero l’arte come catalizzatore di trasformazione (01/07/2025)
Dopo un inizio difficile, la collaborazione tra il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza e la Fundación TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, entrambi di Madrid, sta dando grandi risultati. È il caso di «Terrafilia. Oltre l’umano nelle collezioni Thyssen-Bornemisza», una stimolante mostra curata da Daniela Zyman, responsabile delle collezioni di TBA21, la fondazione creata da Francesca Thyssen, figlia del barone Heinrich.

 

Barcellona: all’improvviso chiude il Museu de l’Art Prohibit (04/07/2025)
Il 25 ottobre 2023 il Museu de l’Art Prohibit (Museo dell’Arte Proibita) apriva le sue porte con un battage pubblicitario degno del suo promotore, il produttore televisivo, editore e impresario della comunicazione Tatxo Benet (Lerida, 1957), al secolo Josep María Benet Ferran. Poi, il 27 giugno scorso, proprio in coincidenza con l’esplosione del turismo estivo nel capoluogo catalano, il museo con l’unica collezione del mondo di opere oggetto di censura e discriminazione, ha improvvisamente chiuso, nonostante i 140mila visitatori del primo anno.

 

A Bilbao Barbara Kruger invita alla riflessione critica (22/06/2025)
Dal 24 giugno al 9 novembre il Museo Guggenheim di Bilbao presenta «Another day. Another night», la prima grande retrospettiva di Barbara Kruger in Spagna. In mostra un percorso di mezzo secolo di opere profondamente radicate nella comunicazione di massa e nell’evoluzione grafica del nostro habitat, che hanno continuato a evolversi nell’era digitale. Nelle mani di Kruger (New Jersey, 1945) gli slogan politici e pubblicitari, le dottrine religiose, gli emoji e i nuovi codici grafici di Internet si trasformano in impattanti riflessioni visive sui sistemi che plasmano la nostra vita e le città occidentali. Abbiamo parlato con la curatrice Lekha Hileman Waitoller, approdata a Bilbao dall’Art Institute di Chicago.

 

È nella Casa Batlló di Barcellona il giardino nascosto di Gaudí (19/06/2025)
«È un privilegio vivere questo momento storico e continuare a rivelare e conservare il genio di Gaudí per le generazioni future, mettendo in luce la maestria del sapere artigianale». Lo ha affermato Gary Gautier, direttore di Casa Batlló, durante la presentazione del restauro della facciata posteriore e del cortile privato del celebre edificio di Antoni Gaudí, noto per il tetto a forma di coda di drago multicolore. La fine dell’intervento coincide il 20mo anniversario dell’iscrizione di Casa Batlló nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

 

Borja-Villel: «Non si può immaginare un futuro da una conoscenza che ci viene imposta» (17/06/2025)
Manuel Borja-Villel (Burriana, 1957) è uno dei personaggi più autorevoli della scena artistica spagnola. Come direttore prima della Fundació (ora Museu) Tàpies, poi del Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba) e infine del Museo Reina Sofía di Madrid, la nave ammiraglia dell’arte contemporanea spagnola, ha marcato le linee dell’evoluzione museale, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte degli ultimi trent’anni in Spagna. I suoi progetti espositivi, così come le sue idee (tra gli altri «Campi magnetici. Scritti di arte e politica», hopefulmonster editore), non lasciano mai indifferenti. Da circa un anno sta lavorando al Museo Habitat, uno spazio di ricerca, sperimentazione, produzione e riflessione sul museo del XXI secolo.

 

La Fundación Miró di Barcellona festeggia i suoi primi 50 anni (13/06/2025)
«Voglio che la Fondazione sia come questo quaderno. Scriverò io la prima pagina e gli altri, quelle seguenti». Con queste parole, l’11 giugno di 50 anni fa, Joan Miró (Barcellona, 1893-Palma di Maiorca, 1983) apriva le porte della sua fondazione di Barcellona al pubblico. «È un sogno diventato realtà», assicurava l’artista che rinunciò a festeggiare l’evento. Era il 1975 e Franco stava agonizzando così l’inaugurazione ufficiale fu celebrata l’anno seguente insieme alla sua morte.

 

Il Whitney Museum sospende l’Independent Study Program (12/06/2025)
L’Independent Study Program (Isp), il programma creato nel 1968 dal Whitney Museum of American Art di New York come spazio di ricerca e libertà, è stato sospeso dopo 57 edizioni e la sua direttrice, la spagnola Sara Nadal-Melsió, nominata a febbraio 2024 e scelta tra più di 240 candidati, è stata licenziata in tronco. Il motivo: le proteste per la censura della performance «No Aesthetics Outside my Freedom: Mourning, Militancy and Performance» («Nessuna estetica al di fuori della libertà: lutto, militanza e performance») degli artisti Noel Maghathe, Fadl Fakhouri e Fargo Tbakhi (con la collaborazione degli altri studenti) per chiedere l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza e l’interruzione dei bombardamenti, programmata per il 14 maggio nell’ambito della mostra «A Grammar of Attention».

 

Addio a Chiara Garibaldi (10/06/2025)
È scomparsa il 9 giugno a Torino, sua città natale, all’età di 62 anni, Chiara Garibaldi, architetta, mecenate dell’arte non convenzionale e fondatrice nel 2005 a Torino dello Share Festival, un progetto innovatore e pionieristico, alla ricerca, volta a volta, di interconnessioni tra natura e tecnologia, o tra arte e Intelligenza Artificiale. Lo hanno annunciato le figlie Maria e Marta e il marito Pablo.

 

Barcellona, il Mnac deve restituire le pitture murali romaniche di Sijena (06/06/2025)
Il contenzioso che da anni, in Spagna, oppone i governi della Catalogna e di Aragona per la custodia delle pitture murali della sala capitolare del Monastero di Santa Maria di Sixena (Sijena in spagnolo), un insieme di eccezionale valore tra i più importanti del Romanico europeo, sembra essere giunto alla peggiore conclusione possibile. La Corte Suprema spagnola ha respinto tutti i ricorsi della Generalitat (Governo della Catalogna) e del Museu Nacional d’Art de Catalunya (Mnac) di Barcellona, dove le opere sono custodite fin dalla guerra civile spagnola, rendendo definitiva la sentenza che, contro il parere degli esperti, impone al museo di restituire le pitture al monastero che sorge nel Comune di Villanueva de Sijena (Huesca), oggi aragonese, ma all’epoca dei fatti appartenente alla Diocesi di Lleida (quindi catalano).

 

A Barcellona audiovisivi, digitale e videogiochi in «un’opera di Land art» (01/06/2025)
L’architetta Daria de Seta (Napoli, 1972) è socia dello studio Garcés De Seta Bonet arquitectes (noto per aver firmato diversi centri culturali tra cui il Museo Picasso di Barcellona), fresco vincitore del concorso per la riqualificazione e trasformazione dello spazio industriale delle Tres Xemeneies (Tre ciminiere) nel Catalunya Media City (Cmc). In questo progetto, strategico per la città di Barcellona, lo studio catalano sarà affiancato da Marvel Architects, uno studio di New York esperto nella trasformazione di ​​strutture storiche. Il Cmc richiederà da 5 a 7 anni di lavori e un budget di oltre 70 milioni di euro solo per la costruzione, a cui si dovranno sommare l’allestimento degli interni e tutte le attrezzature che richiede un polo di produzione, ricerca e formazione nei settori audiovisivo, digitale e dei videogiochi.

 

A Barcellona Coco Fusco, amata e odiata in egual misura (01/06/2025)
«He après a nedar en sec» (Ho imparato a nuotare senza acqua), la prima frase di un racconto dello scrittore cubano Virgilio Piñera, serve da titolo per la grande mostra che il Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba) dedica a Coco Fusco (New York, 1960). L’artista, che afferma di essere statunitense «per strategia, concepita affinché la famiglia ottenesse il permesso di soggiorno», è uno dei personaggi più rilevanti della scena artistica cubana in esilio. La mostra, visitabile fino all’11 gennaio 2026, è stata realizzata con la collaborazione del Museo del Barrio di New York e della Ford Foundation e presenta un centinaio di opere suddivise in 5 ambiti con la curatela di Elvira Dyangani Osé, direttrice del Macba.

 

A Bilbao le aggrovigliate installazioni di Chiharu Shiota (25/05/2025)
Chiharu Shiota (Osaka, 1972) torna in Spagna, questa volta nei Paesi Baschi, dove il 27 maggio inaugura la mostra «My House is your House» (fino al 28 settembre) nell’Azkuna Zentroa-Alhóndiga, il centro per la cultura contemporanea di Bilbao, senza direzione da dicembre in seguito alle dimissioni di Fernando Pérez. La rassegna, la più ampia e completa mai presentata in Spagna, forma parte di Prototipoak Bilbao, la Biennale internazionale delle Pratiche Artistiche organizzata dal suddetto centro, che ogni due anni propone un incontro con creatori di prospettive e background molto diversi.

 

Il Prado è Veronese (22/05/2025)
«La pittura veneziana del Rinascimento è una delle pietre miliari delle Collezioni Reali, che a loro volta hanno dato origine al Prado. Per questo è così importante questa mostra, che rivendica un museo di pittori e le nostre collezioni, così ricche, che permettono allestimenti e dialoghi impossibili in altre istituzioni. Il Prado ha una personalità propria». Lo afferma Miguel Falomir, direttore del Museo del Prado e curatore, insieme a Enrico Maria dal Pozzolo dell’Università di Verona, della mostra «Paolo Veronese (1528-1588)», allestita nel museo madrileno dal 27 maggio al 21 settembre.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.461, Maggio 2025)

 

Marisa González, l’artista che aveva tutto contro (17/05/2025)
Il Museo Reina Sofía di Madrid dedica un’ampia retrospettiva all’opera di Marisa González (Bilbao, 1943), vincitrice del Premio Velázquez 2023 che riconosce l’eccellenza nell’arte iberoamericana. Artista femminista, che già dalla metà degli anni Settanta esplora le intersezioni tra arte e tecnologie della comunicazione e della riproduzione delle immagini, González è poco conosciuta in Italia, ma ben nota in Germania, nel Nord Europa e in America Latina.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.461, Maggio 2025)

 

Il nuovo (e controverso) allestimento del Museo del Design di Barcellona (14/05/2025)
A due anni e mezzo dalla sua nomina, l’architetto e studioso José Luis de Vicente (Granada, 1973) si dimette dalla direzione del Museu del Disseny (Museo del Design-Dhub) di Barcellona, per «affrontare nuove sfide professionali». Proprio mentre infuria la polemica causata dalla presentazione della prima parte del nuovo allestimento delle collezioni permanenti.

 

La Sagrada Família continua a crescere e avrà un Agnus Dei italiano (05/05/2025)
«Affrontare la rappresentazione dell’Agnus Dei è stato particolarmente complesso perché si tratta di un’entità che non ha lasciato un segno grafico forte durante i secoli, come ad esempio lo Spirito Santo. Per questo ho lavorato unendo un approccio scientifico con l’eredità iconografica cattolica». Lo ha spiegato a «Il Giornale dell’Arte», Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978), l’artista che ha vinto il concorso per la realizzazione dell’ultimo progetto aereo della Sagrada Família di Barcellona: l’Agnello di Dio che coronerà la Torre di Gesù Cristo, il più alto dei pinnacoli decorativi dell’opera magna di Antoni Gaudí.

 

Sean Scully si riappacifica con Barcellona (17/04/2025)
Per il suo ritorno in città dopo cinque anni, le linee delle sculture dell’artista irlandese dialogano con quelle ondulate e sinuose dell’architettura di Gaudí a La Pedrera. Sono passati 18 anni da quando Sean Scully (Dublino, 1945) ha tenuto la sua ultima mostra a Barcellona, alla Fundació Miró, e più di 5 da quando ha abbandonato la città dov’era approdato a metà degli anni Novanta e dove aveva sempre mantenuto il suo studio.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.460, Aprile 2025)

 

A Santander tutta Maruja Mallo, pioniera dell’arte femminista (11/04/2025)
Dopo 15 anni dall’ultima grande retrospettiva dedicata a Maruja Mallo, il Centro Botin di Santander e il Museo Reina Sofía di Madrid uniscono i loro sforzi in una grande mostra che propone nuove e significative interpretazioni dell’opera dell’artista surrealista. Maruja Mallo (Viveiro, Galizia, 1902-Madrid, 1995) fu una delle figure più importanti e singolari della Generazione del ’27, un gruppo di artisti e scrittori spagnoli che includeva Rafael Alberti, che fu compagno dell’artista, Salvador Dalí, Federico García Lorca, Luis Buñuel, Rosa Chacel, María Zambrano e Miguel Hernández, che mori in carcere dopo averle dedicato un poema.

 

La storia segreta del san Francesco di Zurbarán (09/04/2025)
Tra i musei è sempre più consueta una collaborazione che permetta di condividere alcune opere, abbassando i costi e migliorando i risultati, senza doversi accollare la presentazione di una mostra uguale in tutte le istituzioni coinvolte. È quello che hanno fatto il Musée des Beaux Arts di Lione, il Boston Museum of Fine Arts e il Museu Nacional d’Art de Catalunya (Mnac) di Barcellona, proprietari delle tre versioni di «San Francesco d’Assisi secondo la visione di papa Niccolò V» di Francisco de Zurbarán (1598-1664), riunite per la prima volta nella storia, in un progetto espositivo diverso in ognuno dei tre musei coinvolti.

 

Gli anni Settanta del teatro dissidente di Eugenio Barba (07/04/2025)
«Che cosa significa essere radicali nella pratica artistica contemporanea? Per rispondere a questo interrogativo abbiamo deciso di occuparci di autori fondamentali per lo sviluppo di una nuova forma di pensare il mondo, che sono sconosciuti al grande pubblico. Autori ineludibili nel loro contesto specifico, ma che non rientrano nell’immaginario globale»: con queste parole Valentín Roma, teorico, scrittore, curatore e direttore de La Virreina Centre de la Imatge di Barcellona, ha presentato le importanti mostre dedicate al drammaturgo e ricercatore teatrale Eugenio Barba.

 

Spagna del Nord: distrutto un accampamento romano per piantare alberi (07/04/2025)
Sono arrivati con le scavatrici e in pochi minuti hanno distrutto un patrimonio di duemila anni. È successo nella località spagnola di Santibáñez de la Peña, in provincia di Palencia, in uno degli accampamenti romani che facevano parte del Castro de La Loma, costruito durante le Guerre Cantabriche (29-16 a.C.) volute dall’imperatore Augusto. «Sebbene il terreno non sia di proprietà del comune, bensì di un’associazione, è stata un’azione consapevolmente illegale, trattandosi di un sito archeologico registrato e ben conosciuto dagli abitanti», ha dichiarato a «Il Giornale dell’Arte», Manuel Maza, sindaco di Santibáñez, che ha bloccato i lavori non appena ne è venuto a conoscenza, anche se «il danno era già stato fatto».

 

Scoperta la mamma segreta di Miró (28/03/2025)
La Fundació Joan Miró di Barcellona ha annunciato la scoperta di un ritratto di Dolors Ferrà Oromí, madre dell’artista, sotto l’opera «Pintura», un olio su tela che Joan Miró regalò al suo amico e marchant Joan Prats. La scoperta, che il direttore della fondazione Marko Daniel non ha esitato a definire «storica», è stata possibile grazie alle ricerche dei tecnici dell’istituzione barcellonese e alle nuove tecnologie per il rilevamento delle immagini, tecniche non invasive come radiografie, fotografia infrarossa e imaging iperspettrale, che hanno permesso di ottenere un’immagine nitida del ritratto sottostante.

 

Nuova vita per il museo di Helga de Alvear, collezionista generosa e visionaria (26/03/2025)
Una grande mostra di Santiago Sierra (Madrid, 1966), artista molto amato da Helga de Alvear, darà inizio dal prossimo 20 maggio alla nuova vita del museo che la celebre collezionista e gallerista fondò quattro anni fa a Cáceres, in Estremadura. Scomparsa lo scorso 3 febbraio a Madrid all’età di 88 anni, la filantropa di origini tedesche se ne è andata a meno di un mese dal quarto anniversario dell’apertura del suo museo, il Museo Helga de Alvear di Cáceres, una celebrazione a cui aveva lavorato con passione e in prima persona come sempre faceva.

 

Barcellona, il nuovo Mnac sarà firmato Harquitectes e Christ & Gantenbein (25/03/2025)
L’associazione temporanea tra lo studio catalano Harquitectes e lo svizzero Christ & Gantenbein ha fatto en plein e sembra essere diventata la star indiscussa dell’architettura in Catalogna. Il loro progetto è stato scelto all’unanimità come vincitore tra i cinque finalisti delle 30 proposte presentate al concorso per la riqualificazione e l’ampliamento del Museo Nacional d’Art de Catalunya (Mnac). La notizia è stata pubblicata nel sito online della Generalitat, il governo autonomo della Catalogna.

 

Questioni razziali nei video di Kusno e Chihying (14/03/2025)
Colori saturati, un’immagine sfocata che potrebbe appartenere alla realtà come al sogno e un uomo che frusta una fragola gigantesca: inizia così «Terra Incognita» di Timoteus Anggawan Kusno (Giacarta, Indonesia, 1989), uno dei vincitori delle prestigiose borse di studio internazionali della Fondazione Han Nefkens-Loop Barcelona. Le nuove produzioni, che si presentano in prima assoluta nella Fundació Miró di Barcellona fino al 18 maggio, intraprenderanno in seguito un iter espositivo che le porterà a Pechino, Taipei, Kuala Lumpur, Ginevra e Copenaghen.

 

Dopo sessant’anni Miró torna in Giappone (10/03/2025)
Uno degli appuntamenti più importanti previsti per il 50mo anniversario dell’apertura della Fundació Joan Miró di Barcellona è la grande mostra dell’artista catalano prevista fino al 6 luglio nel Tokyo Metropolitan Art Museum. Si tratta della prima antologica di Joan Miró (1893-1983) in Giappone, Paese dov’è molto amato e annovera importanti collezionisti, da quella celebrata nel 1966 a Tokyo e Kyoto, che motivò il suo primo viaggio nel Paese orientale.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.459, Marzo 2025)

 

Proust e l’arte, un amore tra le righe (10/03/2025)
Marcel Proust (Auteuil, 1871-Parigi, 1922) è uno degli scrittori che fanno parte dell’immaginario collettivo, fosse anche solo per il famoso profumo delle madeleines. Molto meno conosciute sono le sue idee intorno alle arti plastiche, eppure il suo approccio estetico è evidente in tutti i suoi libri, negli ambienti artistici, monumentali e paesaggistici che ricrea, così come negli artisti contemporanei o del passato che riecheggiano nelle sue pagine, servendogli da stimolo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.459, Marzo 2025)

 

ARCO va a ritmo lento (06/03/2025)
ARCOmadrid ha concluso la sua 44ma edizione con il pensiero già all’anno prossimo, sfiorando di nuovo i 95mila visitatori, ma senza riuscire a superare il famigerato tetto dei 100mila. La direttrice Maribel López l’ha definita una fiera «tranquilla» e lo è stata anche nelle vendite. Sono tornate a casa con i rispettivi galleristi le opere da 6 zeri, ma ci sono state comunque vendite importanti come la scultura dell’artista britannico Anthony Gormley, vincitore del Turner Prize nel 1994, che la galleria Thaddaeus Ropac, vera e propria multinazionale dell’arte con sedi in mezzo mondo, ha venduto già il primo giorno della fiera per 550mila sterline (oltre 650mila euro).

 

ARCOmadrid: la fiera tranquilla (06/03/2025)
«La fiera tranquilla». Così Maribel López, direttrice di ARCOmadrid, ha definito questa 44ma edizione della fiera d’arte contemporanea più importante della Spagna, che si è inaugurata ieri, mercoledì 5 marzo, alla presenza di numerose autorità, compresi il re Felipe e la regina Letizia con giacchetta di pelle rossa di una marca spagnola low cost andata subito a ruba nei negozi di tutta la penisola.

 

Ad ARCOmadrid luci sull’Amazzonia e sull’arte latino-americana (04/03/2025)
L’Amazzonia, l’arte latino-americana e le nuove gallerie sono le protagoniste delle sezioni curate della 44ma edizione di ARCOmadrid, la più importante fiera d’arte contemporanea di Spagna, che si svolge dal 5 al 9 marzo (inaugurazione mercoledì 5 alle 18, alla presenza di re Filippo e della regina Letizia).
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.459, Marzo 2025)

 

Marta Palau trasforma il Museu Tàpies (02/03/2025)
Un’affascinante cascata immacolata, alta più di 5 metri, accoglie i visitatori del Museu Tàpies di Barcellona, stravolgendo completamente la vista della sala principale, poco più in basso dell’entrata. La gigantesca installazione tessile che emula una cascata di sperma è una delle opere di Marta Palau (Albesa, Lleida, 1934-Città del Messico, 2022), artista catalana esiliata in Messico dopo la Guerra civile, che hanno trasformato il museo.

 

Anadol reinterpreta il Guggenheim Bilbao con l’IA (19/02/2025)
Appropriarsi di un edificio particolare come quello che Frank O. Gehry creò per il Guggenheim Museum Bilbao e trasformarlo in un’opera d’arte non è facile, ma l’artista turco, residente a Los Angeles, Refik Anadol (Istanbul, 1985), pioniere dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alla creazione artistica, l’ha fatto e il risultato è spettacolare. Intitolata «Living Architecture», l’installazione di Anadol reinterpreta immagini e materiali d’archivio del progetto di Gehry, trasformandoli in narrazioni visive immersive e dinamiche.

 

Macba: con i lavori iniziano anche le proteste (20/02/2025)
Lunedì 17 febbraio sono iniziati i lavori di ampliamento del Museo de Arte Contemporaneo de Barcelona (Macba) e due giorni dopo la Piattaforma formata dai soggetti che si oppongono al progetto ha convocato una conferenza stampa per confermare la sua posizione «belligerante». La Piattaforma si compone di circa 35 associazioni di inquilini, proprietari, commercianti e addirittura skater, di dimensione, potere e rappresentanza pubblica molto diverse. Di fronte alla recinzione che delimita l’area dei lavori, il portavoce degli oppositori ha annunciato la prima di una serie di manifestazioni che avrà luogo il 27 febbraio.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.458, Febbraio 2025)

 

Al Macba la lotta poetica di Carlos Motta (19/02/2025)
Nella penombra un giovane nudo e sofferente, appeso per i piedi davanti all’altare di una cappella del Cinquecento, reinterpreta «La crocefissione di San Pietro» di Caravaggio in un’azione che combina le pratiche bondage e le narrative sulla morte e resurrezione di Cristo, per analizzare l’intensa relazione tra la religione e le dissidenze sessuali. Si tratta del video «Requiem. Mundo invertido» che apre il percorso espositivo di «Carlos Motta. Plegarias de resistencia», la prima antologica in Europa dell’artista colombiano, visibile nel Museo de Arte Contemporaneo de Barcelona (Macba), fino al 26 ottobre.

 

Al Reina Sofía l’enigmatica e trasgressiva Huguette Caland (18/02/2025)
Sfidò le convenzioni sociali, estetiche e politiche della sua epoca e a cinque anni dalla sua morte la sua lotta continua. Stiamo parlando della straordinaria artista libanese Huguette Caland (Beirut, 1931-2019) e della mostra «Una vida en pocas líneas», che il Museo Reina Sofía di Madrid presenta dal 19 febbraio al 25 agosto.

 

Una monumentale Vasconcelos ospite al Palazzo di Liria (14/02/2025)
Si annuncia come una delle mostre dell’anno a Madrid. Con «Flamboyant. Joana Vasconcelos nel Palazzo di Liria», l’artista portoghese aspira a ripetere il successo di 12 anni fa, quando fu la prima donna a esporre nella Reggia di Versailles. In questo caso Joana Vasconcelos (Lisbona, 1971) è stata invitata dal Comune di Madrid e dalla Fundación Casa de Alba, presieduta dal XIX duca d’Alba, a creare un progetto per il Palazzo di Liria, residenza famigliare della stirpe più blasonata dell’aristocrazia spagnola, proprietaria di una delle collezioni private più importanti del mondo, con opere di artisti come Velázquez, Goya, Rubens, Tiziano e Murillo.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.458, Febbraio 2025)

 

La Fundación Mapfre si spinge ai margini del Surrealismo (12/02/2025)
Nell’ambito delle celebrazioni internazionali del centenario della pubblicazione del primo Manifesto Surrealista, a opera di André Breton, arriva a Madrid la grande mostra su questo movimento che in ogni sede viene reinterpretata e sviluppata in modo diverso a partire da uno stesso nucleo di base di grandi opere.

 

A trent’anni finalmente il Macba cresce (08/02/2025)
Un paio di mesi più tardi del previsto, a fine gennaio è stata posta la prima pietra dell’ampliamento del Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba), che festeggerà i suoi primi trent’anni il prossimo 28 novembre. I lavori, che dureranno due anni, costeranno oltre 16 milioni di euro, 5 in più di quelli preventivati.
Nonostante proseguano opposizione e contestazioni prende il via l’ampliamento da 2.500 metri quadrati firmato da Harquitectes e da Christ & Gantenbein. Sul progetto si gioca il futuro della direttrice nei prossimi due anni.

 

Gli alberi di Quayola sulla facciata di Casa Battló (20/01/2025)
Il romano Quayola è l’artista a cui è stato affidato l’incarico di realizzare il videomapping che anche quest’anno trasformerà la facciata di Casa Battló a Barcellona, uno degli edifici più iconici di Antoni Gaudí. Intitolata «Arborescent», l’opera è un elogio digitale della natura, in cui diverse specie di alberi mettono in scena le loro dinamiche di crescita e le loro risposte ai fenomeni naturali, in un territorio unico: la facciata della casa del Passeig de Gràcia. L’evento, che l’1 e il 2 di febbraio arriva alla sua quarta edizione, con oltre 95mila spettatori l’anno scorso, è diventato uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’anno.

 

Carmen Thyssen porterà la sua collezione in un ex cinema di Barcellona (17/01/2025)
Il Museu Carmen Thyssen di Barcellona sarà una realtà tra poco più di due anni. Terminato il mandato della sindaca Ada Colau, strenua oppositrice del progetto, il nuovo sindaco della capitale catalana, il socialista Jaume Collboni, ha dato via libera alla creazione del museo che accoglierà la collezione di Carmen «Tita» Cervera, poi baronessa Thyssen. «Un sogno che diventa realtà», lo ha definito, equiparandolo, per importanza, al Museu Nacional d’Art de Catalunya (Mnac) e al Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba).
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.457, Gennaio 2025)

 

A Barcellona l’arte digitale travolge la Foneria Reial de Canons (14/01/2025)
Sono iniziati i lavori che, dopo più di vent’anni di abbandono, trasformeranno l’ex Foneria Reial de Canons, la Fonderia Reale di Cannoni, in un nuovo spazio culturale dedicato all’arte digitale. Il progetto dello studio H Arquitectes, noto per aver vinto il concorso per l’ampliamento del Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba), è stato scelto per ristrutturare e adeguare lo storico edificio, situato all’inizio della Rambla, proprio di fronte alla statua di Colombo che domina il porto di Barcellona.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.457, Gennaio 2025)

 

Irving Penn dissezionava la realtà (10/01/2025)
Irving Penn (1917-2009), l’autore che seppe ritrarre meglio di chiunque altro i movimenti controculturali dell’America degli anni Sessanta, è il protagonista della quarta mostra che la Fondazione Mop a La Coruña dedica ai grandi della fotografia. Dopo Lindbergh, Meisel e Newton, la fondazione creata da Marta Ortega Pérez, erede dell’impero tessile Inditex, fino al primo maggio accoglie le 160 fotografie e altri pezzi unici, come lo sfondo utilizzato nello studio dell’artista, che compongono «Irving Penn: Centennial», organizzata nel 2017 dal Metropolitan Museum di New York in collaborazione con la Fondazione Irving Penn, in occasione del centenario della nascita dell’artista.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.457, Gennaio 2025)

 

Sigmar Polke sedotto da Goya (09/01/2025)
Dopo aver organizzato una mostra di Sigmar Polke a Barcellona trent’anni fa, quando in Spagna era ancora praticamente sconosciuto, Gloria Moure, una delle curatrici spagnole più influenti, presenta la prima monografica dell’artista tedesco a Madrid. «Sigmar Polke. Affinità rivelate», allestita nel Museo del Prado fino al 16 marzo, confronta due artisti separati da quasi 200 anni, ma legati dal loro approccio dirompente e visionario, che ha permesso alla curatrice di creare un dialogo tra la carica simbolica di Francisco Goya (1746-1828) e la sperimentazione formale di Polke.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.457, Gennaio 2025)

 

A Barcellona Casa Gomis diventerà un centro culturale (10/01/2025)
L’edificio progettato da Antonio Bonet Castellana, aperto come sede espositiva della recente Manifesta, è stato acquistato dal Governo spagnolo.
«Il Giornale dell’Arte» ha parlato con l’attuale segretario di Stato per la Cultura Jordi Martí, artefice dell’inatteso acquisto da parte del Ministero della Cultura spagnolo, per 7,2 milioni, di una delle sedi di Manifesta, Casa Gomis, icona dell’architettura avanguardista catalana.

 

Barcellona: 120 milioni di euro per ampliare il Mnac (07/01/2025)
Un progetto iniziato negli anni ’30 del secolo scorso e avvolto dalle brume della storia sta per concludersi ammantato dalla più totale segretezza. L’ampliamento del Museo Nacional d’Art de Catalunya (Mnac), di cui si parla da decenni, sarà una realtà nel 2029, giusto in tempo per celebrare il centenario della sua costruzione. Ma sono in molti a dubitarne.
(Edizione in PDF de Il Giornale dell’Arte n.457, Gennaio 2025)

 


 

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